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Belvedere Marittimo, cinghiali nei pressi del centro abitato

Si susseguono avvistamenti di esemplari nelle vicinanze delle abitazioni del centro storico. Ne abbiamo parlato con un cacciatore del posto.


BELVEDERE MARITTIMO – Cinghiali sempre più spesso a ridosso del centro abitato di Belvedere Marittimo.

Continuano gli avvistamenti di esemplari di questi mammiferi da parte dei cittadini per quella che nella città di San Daniele si presenta come una emergenza.

Una situazione drammatica visti i danni che, in particolare di notte, i cinghiali arrecano alle colture, e ben lontana da una soluzione data la conformazione territoriale.

Ne è convinto Ciro Barone, cacciatore di Belvedere Marittimo, che ha realizzato alcuni scatti fotografici di piccoli branchi di cinghiali avvistati, appunto, nei pressi del centro storico.

Abbiamo scambiato due chiacchiere con lui, ricavandone una visione della questione piuttosto dettagliata.

Le foto che vedete qui sopra sono state scattate a breve distanza dal centro storico di Belvedere Marittimo, lungo la strada che conduce alle contrade Sant’Andrea e Oracchio. Una di esse, inoltre, mostra un esemplare adulto nel parcheggio del convento dei Padri Cappuccini di San Daniele.

“I cinghiali – ci ha detto Ciro Barone – cercano cibo e acqua percorrendo il torrente Soleo che attraversa le contrade, dove ormai sono di casa.

Negli anni passati si coltivava più in alto e non si spingevano oltre un certo punto. Le estati aride hanno inoltre creato scarsità di acqua a monte.

E così, si avvicinano sempre più spesso al centro storico di Belvedere Marittimo, e a volte anche alla Marina. Lungo il Soleo hanno distrutto praticamente tutto in termini di coltivazioni e alberi da frutto.

La conformazione del nostro territorio è particolare, con canaloni che dividono i monti, ricchi di vegetazione e dove i cinghiali proliferano. Nel periodo estivo, quando la pressione venatoria è inesistente, i cinghiali agiscono incontrastati e sono un reale problema, non solo per l’agricoltura. Aggirandosi per le strade creano pericoli per i veicoli che transitano, ma anche per i pedoni.

Inoltre, a breve distanza dal mare, nei pressi di contrada Sant’Andrea, iniziano i confini del Parco nazionale del Pollino. L’area protetta offre loro rifugio durante il periodo di caccia consentito dalla legge”.

La conformazione del territorio, molto adatta alle loro abitudini, e la vicinanza al Parco nazionale del Pollino. Una concomitanza di fattori che – secondo l’appassionato di caccia –, aggrava il fenomeno.

“Il problema è serio – ci spiega –, difficilmente gestibile e risolvibile. Belvedere Marittimo è uno dei posti più lontani dal centro del Parco e i confini sono troppo bassi.

Non si riesce a fare contenimento o selezione dei cinghiali in eccesso, perché possono facilmente sfruttare il rifugio offerto dall’area in cui la caccia è vietata.

Quella al cinghiale inizierà a ottobre. Si riuscirà ad uccidere qualche esemplare nei primi giorni, ma poi non scenderanno più, si rifugeranno nel Parco e usciranno solo di notte per cercare cibo”.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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