Sanità, Patto per la salute: superare i commissariamenti

Il ministero e le regioni riprendono il lavoro sul documento 2019-2021. Su una base di 15 schede tematiche ecco come potrebbe cambiare il settore.

ROMA – Prevedere l’istituto del commissariamento in Sanità solo per quelle regioni italiane che si trovano in gravi difficoltà, con contestuale superamento del sistema dei Piani di rientro.

Un obbiettivo, quanto meno una questione attenzionata che si trova in una delle 15 schede tematiche prodotte dal Ministero della Salute e inviate in queste ore alle regioni in merito al nuovo Patto per la Salute 2019-2021.

Ovvero, l’accordo finanziario e programmatico tra le due parti rinnovato ogni tre anni. Il documento punta da sempre a migliorare l’intera galassia sanitaria italiana e poggia sulle intese stabilite in sede di Conferenza Stato-Regioni.

Un dettaglio delle 15 schede è consultabile sul portale Quotidianosanita.it. La Scheda 2, Garanzia dei Lea e governance del Ssn, contiene il richiamo alla volontà di superamento del sistema commissariale.

In essa, il ministero valuta positivamente il lavoro fin qui svolto nel “risanamento finanziario” e nel “contenimento della spesa” rispetto al 2007.

Contemporaneamente, ammette “forti differenze che ancora oggi persistono tra le regioni” e che sono stati mancati gli obbiettivi sui Livelli essenziali di assistenza (Lea) a livello regionale.

A Roma si ritiene dunque che sia necessario incidere in ambiti come l’autonomia locale nella programmazione, nella spesa del personale e per l’acquisto di prestazioni da privato.

Poi la parte di maggiore interesse per la Calabria: “Superare – si legge – l’attuale normativa dei piani di rientro rafforzando gli strumenti di collaborazione tra lo Stato e le regioni e limitando l’istituto del commissariamento del servizio sanitario regionale a situazioni di particolare gravità nella gestione economico finanziaria e/o nell’erogazione dei Lea”.