L’evento inaugurale del 2016 fu svolto senza le carte in regola. Il certificato, falso, solo due settimane dopo. Inagini collegate a “Lande Desolate”.
COSENZA – La guardia di finanza ha sequestrato oggi la struttura di Piazza Carlo Bilotti a Cosenza.
Le fiamme gialle hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo del Gip di Catanzaro richiesto dalla Dda (sostituto procuratore Veronica Calcagno, procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e procuratore Nicola Gratteri).
Sono ipotizzate reati di falso in merito agli atti della procedura di collaudo dei lavori di riqualificazione e rifunzionalizzazione ricreativo-culturale della piazza.
“Il vincolo – informa l’Antimafia – si è reso necessario per scongiurare pericolo per la pubblica incolumità a causa dell’utilizzo per manifestazioni pubbliche”.
Secondo i riscontri investigativi sarebbe emerso che l’inaugurazione di piazza Bilotti, a dicembre 2016, è stata svolta senza il certificato di collaudo.
Il collaudo dell’opera – sostengono gli investigatori – fu eseguito circa due settimane dopo attraverso un certificato ritenuto ideologicamente falso.
Nel documento falso, “è stata attestata la corretta esecuzione delle opere a fronte di fessure e crateri riscontrate sulle travi portanti della piazza, non ancora effettivamente riparate a quella data.
Ciò – proseguono gli investigatori – scaturiva dalla necessità di corrispondere alle pressanti richieste dell’amministrazione comunale di Cosenza, legate anche alla volontà di non spostare in altro luogo il concerto di fine anno 2016, evento poi effettivamente tenutosi.
Dalla ricostruzione investigativa, risulta, inoltre, il deposito, presso i competenti uffici della Regione Calabria e del Comune di Cosenza, di documentazione attestante prove tecniche su strutture e materiali, nella realtà non ancora effettuate”.
Operazione “Piazza Sicura” e “Lande Desolate”
All’attività odierna è stato dato il nome “Piazza Sicura” ed è collegata alle indagini sull’appalto pubblico per i lavori a Piazza Bilotti di restauro e creazione di un centro culturale e di un parcheggio interrato per circa 15 milioni 750 mila euro, in buona parte pubblici.
Le indagini hanno coinvolto pubblici amministratori, imprenditori, professionisti e pubblici dirigenti per una lunga serie di reati comprendenti – per uno degli indagati – l’aggravante di agevolare la cosca di ‘ndrangheta dei Muto di Cetraro.
I riscontri diedero vita, nel 2017, all’operazione Lande Desolate, che coinvolgeva altri lavori e opere pubbliche come gli impianti sciistici di Lorica e l’Aviosuperficie di Scalea.