Fase 2 Basilicata: “Tampone non può essere obbligatorio”

Precisazione dell’ufficio di gabinetto del presidente: per chi rientra da altre regioni o dall’estero il test può essere solo su base volontaria.

POTENZA – Tampone solo su base volontaria e previo consenso dell’interessato.

Chi in questi giorni e fino al 17 maggio 2020 fa rientro in Basilicata da altre regioni o dall’estero non è obbligato a sottoporsi al test.

O meglio, non può essere obbligato, altrimenti si andrebbe in conflitto con la Costituzione. Tampone, dunque, solo a chi accetta la misura dettata dal contrasto alla diffusione del Covid-19.

È l’ufficio di gabinetto del presidente della Regione Basilicata a intervenire fornendo un chiarimento sull’ordinanza numero 20 del 29 aprile 2020.

“Il chiarimento – recita una nota – si ricava da una lettura costituzionalmente orientata della previsione in esame.

In applicazione a quanto disposto dall’articolo 32 della Costituzione, infatti, è riservato esclusivamente alle norme di legge prevedere eventuali accertamenti e trattamenti sanitari di carattere obbligatorio.

L’ordinanza numero 20 non è in alcun modo orientata o legittimata, né potrebbe esserlo, a prevedere una procedura di trattamento sanitario di carattere obbligatorio, che assumerebbe rilievi di palese contrasto con il disposto costituzionale”.

L’ordinanza 20 – lo ricordiamo – prevede, all’articolo 1, che chi rientra in Basilicata ha l’obbligo di comunicarlo al proprio medico di medicina generale, o al pediatra di libera scelta o al numero verde regionale (800996688).

Deve inoltre, obbligatoriamente, rimanere a casa e in isolamento per un periodo di 14 giorni e attendere di essere contattato dall’autorità sanitaria competente che provvede “all’esecuzione del tampone ai fini della prevenzione da contagio da Covid-19”.

Se il tampone dà esito negativo cessa la fase di isolamento per 14 giorni.

Stando alla precisazione fornita dall’ufficio di gabinetto del presidente Bardi, per chi rientra in Basilicata resta comunque obbligatoria la comunicazione del rientro e la quarantena domiciliare per due settimane.