PAOLA

Paola, ecco perché il vicesindaco Cassano si è dimesso

L’ex assessore alle Finanze della Giunta Perrotta non torna indietro sulla decisione di lasciare l’esecutivo e spiega: “Troppi contrasti in maggioranza”.


PAOLA – I nodi sono venuti al pettine. Non tutti naturalmente. Il vicesindaco e assessore alle Finanze del Comune di Paola Tonino Cassano se ne è andato a giugno scorso.

A più di un mese di distanza dall’uscita di scena del responsabile del settore finanze del Comune di Paola giungono adesso le sue motivazioni dell’addio all’Esecutivo.

Qualcuno avrebbe provato a recuperare i rapporti con il numero due della Giunta, ma è chiaro che il sindaco alla luce delle spazzature nell’esecutivo avrebbe dovuto scegliere. Tra Cassano e Mantuano uno era diventato di troppo.

Per Mantuano è stata chiesta la riconferma e Cassano, che aveva esposto a suo tempo le sue ragioni, ha deciso di non tornare sui suoi passi.

I contrasti sono sorti prima con Mantuano poi con il consigliere Pino D’Andrea.

Antonio “Tonino” Cassano

Le divergenze sui principali appalti: “Non c’era più unanimità sulla strategia d’attacco da me adottata e l’unica strada da imboccare era quella di andare via.

Il sindaco aveva deciso di non revocare alcun incarico. Avevo scelto la via della compostezza e del silenzio perché non mi sembrava il caso di alimentare ulteriori polemiche rispetto a quelle che stanno caratterizzando gli ultimi mesi di governo comunale.

Se si considera, infatti, che a distanza di tutto questo tempo non si è ancora riusciti a dar vita alla nuova giunta, evidentemente ci saranno problemi ulteriori rispetto a quelli che hanno portato alle dimissioni del sottoscritto”.

Il sindaco ha chiaramente invitato Cassano a intervenire per spiegare alla cittadinanza quali sono i motivi alla base delle dimissioni: “Mi sono visto costretto a fare chiarezza in modo definitivo.

Per diversi mesi ho subito pressioni politiche. Verosimilmente per costringermi ad andare via. Nel momento in cui si rendeva necessario adottare provvedimenti importanti, non avevo più quel necessario sostegno che mi era stato garantito nei primi anni al comune.

Sono in contrasto con l’assessore Mantuano perché ritengo che nella gestione del contratto di appalto dei rifiuti, ma anche in riferimento a quello idrico, si può e si deve fare ancora di più a favore del municipio e dei cittadini.

Il contratto di appalto con Ecologia Oggi, ad esempio, è parametrato su una raccolta di 9100 tonnellate di rifiuti all’anno, mentre il dato assestato è di 6200 tonnellate annuali.

Appare evidente, quindi, una sorta di sovrastima del contratto in riferimento alla quale si dovrebbero trovare modi e tempi per rimodulare il servizio, da ottimizzare soprattutto alla luce dei dati aggiornati.

A distanza di anni dall’entrata in vigore del contratto stesso – aggiunge Cassano -, la prevista isola ecologica non è stata ancora realizzata, né è stata avviata la raccolta degli olii esausti.

Anomalie riguardano, inoltre, la gestione del servizio idrico, per la quale ho più volte sollecitato interventi per capire dove si perdono circa 3 milioni di metri cubi di acqua.

Ai consiglieri comunali che mi hanno chiesto a quali condizioni sarei tornato indietro, ho riferito che si rendeva necessario un ricambio nella gestione di questo assessorato.

Esponenti della maggioranza hanno poi chiesto un azzeramento di Giunta, ma questo non è avvenuto. È evidente che non sarei dovuto ritornare indietro”.

Ma la contrapposizione è emersa anche con il consigliere Pino D’Andrea: “In più occasioni ha dimostrato chiaramente che fra me e Mantuano sceglieva quest’ultimo.

Tra l’altro, nel corso di una riunione di maggioranza relativa al prossimo bilancio di previsione, attesa l’emergenza Covid-19 e la possibilità che alcune risorse non venissero incassate, avevo proposto di non attendere i provvedimenti del governo, ma di attivarci come comune perché secondo i miei calcoli una parte delle somme ottenute dal Ministero, una volta pagati tutti i debiti, resterà nella disponibilità dell’amministrazione.

È chiaro che un diverso impiego di queste somme, è una operazione che richiede anche il coinvolgimento della minoranza, da gestire quindi in maniera condivisa.

Tuttavia, sia il sindaco che il consigliere D’Andrea, nel corso della medesima riunione di maggioranza, hanno risposto picche”.

Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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