LOSCRIVITU'

Ecco perché fare di Maratea un Patrimonio dell’Umanità

LOSCRIVITU’ ||| Il patrimonio di bellezze naturali e la cultura di protezione ambientale sono di tutti, dice Biagio Maimone.


DI BIAGIO MAIMONE

Il verde ed il mare di Maratea, definita “Cittadella verde”, sono l’espressione più elevata della splendore primigenio ed incontaminato della natura, custodita con cura amorevole dai suoi cittadini, che hanno stabilito regole rigorose per proteggerla da ogni forma di inquinamento e di degrado.  

Maratea è anche definita “La perla del Mediterraneo”, per la sua sofisticata avvenenza naturalistica.

L’etimologia del suo nome, inoltre, la definisce “Dea del Mare” e rimanda ad una forma di regalità divina per quanto attiene la bellezza delle sue coste, del suo mare ed il colore delle sue acque, nelle quali si specchia la vegetazione ridente delle coste, che tinge di iridescenze verdi e azzurre la superficie del mare.  

Ma non basta, visitando la cittadina, che sorge in romantici rioni e valli, nonché si adagia sui dorsi di alte e verdi montagne, si constata come Maratea sia ben curata dalla mano dell’uomo, da farne non solo un luogo bucolico, ma anche l’esempio della realizzazione concreta della tutela dell’ambiente e dell’ecologia.  

Le chiare acque sia del mare, sia dei ruscelli e dei mille rivoli che si aprono nelle pareti rocciose delle contrade e le alte e verdi montagne fanno di Maratea uno scorcio di paradiso, di cui i suoi abitanti sono consapevoli a tal punto da essersi impegnati affinché fossero impedite costruzioni selvagge, come avviene in tanti luoghi della terra, con un rigoroso piano regolatore, per lasciare che la natura possa vivere nella sua espressione più autentica.  

Primeggia la cultura del verde e del suo rispetto, sicuramente proveniente dalla tradizione di una piccola città colma di storia, che ha 44 Chiese, che la rendono orgogliosa di custodire la propria religiosità, espressasi, con orgoglio e tenerezza, finanche nella cura della natura.  

Maratea merita di essere Patrimonio Mondiale dell’Unesco e, quindi, dell’Umanità, non solo per testimoniare la sua radiosa bellezza naturale e la sua cultura per la vita, ma anche per testimoniare la premurosa cura dei suoi abitanti dedicata alla natura, al proprio patrimonio di bellezze naturali, per fare in modo che esso possa essere patrimonio di tutti.

* giornalista

Redazione

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