Il “Progetto Molux” sviluppato dal Dimeg dell’Unical pronto a entrare in funzione per la mappatura dei fondali marini.
Si chiama Molux ed è un sistema multimediale che permette di creare percorsi guidati per esplorare i fondali marini in sicurezza.
La sigla sta per MObile Lab for Underwater eXploration ed è nato in Calabria, grazie al dipartimento di Ingegneria meccanica, energetica e gestionale (Dimeg) dell’Università della Calabria, in collaborazione con importanti industrie private di settore.
Ci si lavora dal dicembre del 2017 e i primi test sul campo della sua utilità erano previsti la scorsa estate. Poi il Covid-19 ha indotto a un rinvio, e ora pare tutto pronto.
In sostanza siamo davanti a una evoluzione del concetto di mappatura associabile a ciò che sulla terra ferma è il Global positioning system (Gps), tecnologia quest’ultima non applicabile sott’acqua, perché semplicemente non arriva il segnale.
Il sistema Molux in sostanza è costituito da apparecchiature che, montate a bordo di un natante che rimane in superficie, “disegnano” la conformazione del fondale marino.
È così possibile stabilire dei percorsi da far compiere ai sub che si immergeranno per esplorarlo, fissare degli obbiettivi e delle tappe intermedie.
I dati così elaborati finiscono su un tablet subacqueo che fa parte dell’equipaggiamento di chi si immerge.
Facile comprendere come questa tecnologia aumenti il livello di sicurezza dell’immersione stessa, con i sub che in ogni momento sanno esattamente dove si trovano rispetto all’ambiente che esplorano
Contemporaneamente, dà la possibilità di acquisire dati geolocalizzati, immagini, video, note e parametri ambientali per la realizzazione di mappe di territori sconosciuti come i fondali marini.
In questo video lo spiega bene Fabio Bruno, docente del Dimeg.
I campi di impiego sono molti e di interesse eterogeneo.
Il sistema è nato per l’arcehologia marina e per l’ambiente.
Nel primo caso, per ricostruire siti sommersi e per scovarne di nuovi: un valido strumento per il recupero di reperti, la loro valorizzazione e conservazione.
Nel secondo, per contribuire alla ricerca scientifica in mare.
Ma – anche se è presto per dirlo – potrebbe essere utile anche ad altri settori e suscitare l’interesse di altri soggetti, pubblici e privati.
Nel settore del turismo potrebbe essere impiegato per immersioni subacquee guidate ultra sicure.
Il progetto Molux è finanziato in parte con somme dal Fondo europeo di sviluppo regionale, Por Calabria 2014-2020, e in parte da privati.
L’importo totale del progetto è di 702 mila 756,70 euro, con la parte pubblica ammessa di 484.286,11 euro e quella privata di 218 mila 470,59 euro.
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