Gli slogan per le proteste effettuate nei municipi basati sulle parole chiave “Dignità”, “Certezza” e “Lavoro”.
Da Scalea, da Tortora, da Verbicaro: “Restituite dignità ai tirocinanti calabresi”.
Sono solo alcuni esempi delle manifestazioni di solidarietà espresse dalle amministrazioni comunali a favore degli appartenenti alla categoria dei precari in forza presso gli enti pubblici.
Nelle score ore, in alcuni comuni si sono svolte delle proteste per rivendicare il diritto di stabilizzazione.
“Dopo anni di attese disilluse – ha detto il sindaco di Verbicaro, Francesco Silvestri – è vergognoso che ancora oggi la politica non dia una risposta chiara al lavoro nero di tante professionalità.
A Verbicaro operano 14 precari e in Calabria circa 7000 del bistrattato comparto. È arrivato il momento di dare dignità al loro lavoro, al loro impegno continuo nei nostri comuni ormai alla frutta per i motivi che tutti conosciamo: tagli continui da parte dei governi, bilanci comunali al collasso, situazione di grande crisi aggravata ancor di più dalla pandemia di Covid-19.
I precari da molti anni offrono il loro contributo affinché la macchina dell’amministrazione pubblica vada avanti, tirocinanti sottopagati che tutti i giorni con dedizione svolgono il loro lavoro in svariati settori, dalla manutenzione delle aree verdi alla viabilità stradale e agli uffici amministrativi.
Il precariato è un cancro da debellare“, ha concluso Silvestri.
“L’amministrazione comunale di Scalea esprime piena e totale solidarietà ai lavoratori tirocinanti ex mobilità in deroga che ormai in pianta stabile operano nel nostro comune prestando servizi essenziali.
Ci auguriamo che la loro vicenda possa risolversi e che si garantisca loro la certezza e la dignità lavorativa.
In questa direzione ci adopereremo attraverso tutti i canali istituzionali perché il lavoro non sia mortificato e il precariato non continui a rappresentare una piaga sociale”.
Questo il contenuto di una nota diffusa dall’amministrazione comunale di Scalea.
“Il lavoro è dignità, non carità“.
Questo lo slogan lanciato dai tirocinanti in forza presso il comune di Tortora con il sostengo dell’amministrazione comunale.
“Si tratta di madri e padri di famiglia che da anni vivono nel precariato – recita una nota del municipio -.
Donne e uomini con una dignità che purtroppo non viene riconosciuta a causa di una contrattualizzazione che tarda ad arrivare.
Ricordiamo che il nostro comune deve tanto a queste persone che ogni giorno ci offrono il proprio lavoro.
L’ amministrazione comunale è vicina a voi e a tutti i vostri colleghi”.
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