Campagna vaccinale 2021-2022 con 565mila dosi gratuite per bambini fino ai 6 anni, Over 60 e sanitari. Coinvolti medici di base e pediatri. Le Faq del Ministero della Salute.
Inizieranno lunedì 25 ottobre 2021 le procedure per la somministrazione del vaccino antinfluenzale in Calabria.
Lo rende noto la Regione Calabria annunciando la campagna vaccinale 2021-2022 con 565mila dosi acquistate.
“Sarà offerta la vaccinazione gratuita ai bambini di età compresa fra 6 mesi e 6 anni – spiega una nota -, agli adulti con età pari o superiore a 60 anni, agli operatori sanitari e socio sanitari particolarmente esposti al rischio di infezione.
La campagna di vaccinazione prevede il coinvolgimento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, che avranno anche un ruolo attivo nell’implementazione del sistema di sorveglianza epidemiologico Influnet, che fa capo all’Istituto superiore di sanità.
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Anche nell’attuale stagione di vaccinazione anti-influenzale, visto il perdurare dello stato di emergenza legato alla diffusione del virus Sars-Cov-2, la vaccinazione riveste notevole importanza, quale strumento di sperimentata efficacia.
Non solo per la tutela della salute di migliaia di cittadini, e tra questi in particolare quelli più a rischio, ma anche nella prevenzione e contrasto della pandemia, perché consente di distinguere, con apprezzabile efficacia, la patologia influenzale da quella da Covid-19″.
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Il Ministero della Salute italiano informa che “anche quest’anno, vista l’attuale situazione epidemiologica relativa alla circolazione di Sars-CoV-2, si raccomanda di anticipare la conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall’inizio di ottobre”.
Bisogna “offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione”.
Il ministero, nelle sue Faq che è sempre utile consultare, spiega che “Ogni Regione e Provincia Autonoma stabilisce le strutture deputate alla vaccinazione.
Oltre ai Servizi di vaccinazione dei Dipartimenti di Prevenzione delle Asl, partecipano alle attività di vaccinazione anche i Medici di Medicina Generale e Pediatri di libera scelta”.
La stesa fonte ricorda che “Il vaccino antinfluenzale non interferisce con la risposta immune ad altri vaccini inattivati o vivi attenuati.
Il vaccino inattivato dell’influenza può essere somministrato insieme ad altri vaccini iniettabili, a condizione però che i due vaccini vengano somministrati in siti di iniezione differenti e, comunque, è bene chiedere informazioni al proprio medico curante o al medico vaccinatore”.
Sì, risponde il Ministero.
“Tenuto conto delle attuali indicazioni espresse dalle principali autorità di Sanità Pubblica internazionali e relativi Comitati Consultivi e dei dati preliminari relativi alla co-somministrazione di vaccini anti-SARS-CoV-2/COVID-19 con vaccini antinfluenzali, sarà possibile programmare la somministrazione dei due vaccini, anti-influenzale e anti-SARS-Cov-2, nella medesima seduta vaccinale”.
“Alla vaccinazione antinfluenzale – viene chiarito nelle Faq ministeriali – possono essere associati alcuni effetti indesiderati.
La loro frequenza dipende dal tipo di vaccino, da come viene somministrato e dall’età della persona vaccinata.
I vaccini inattivati, somministrati per mezzo di iniezione intramuscolare, possono causare comunemente reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di iniezione e, meno spesso, febbre, dolori muscolari o articolari o mal di testa.
Questi sintomi generalmente sono modesti e non richiedono cure mediche, risolvendosi con trattamenti sintomatici (antipiretici, analgesici) nel giro di un paio di giorni.
Febbre, dolori e mal di testa possono manifestarsi più frequentemente nei bambini e ragazzi rispetto alle persone anziane.
Raramente i vaccini antinfluenzali a base di virus inattivati possono causare reazioni allergiche come orticaria, rapida tumefazione nel punto di inoculazione, asma o gravi manifestazioni allergiche sistemiche (generalizzate) dovute ad ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino.
Si, chiarisce il Ministero.
“Le donne che si trovano in stato di gravidanza durante la stagione epidemica, è opportuno che vengano vaccinate contro l’influenza per l’aumentato rischio di complicanze gravi e di decesso correlati alla malattia.
La vaccinazione, con vaccino inattivato, può essere effettuata in qualsiasi trimestre della gravidanza, in quanto sembra non associata ad effetti avversi nel prodotto del concepimento. Set di dati più estesi sulla sicurezza sono disponibili per il secondo e terzo trimestre, rispetto al primo.
Comunque, le raccomandazioni delle autorità sanitarie internazionali (ECDC, OMS) indicano la vaccinazione delle donne in gravidanza a prescindere dal trimestre”.
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