Indagini dalla guardia di finanza di Scalea. Tra loro anche un assessore e il figlio di un sindaco del territorio.
170 indebiti percettori del Reddito di cittadinanza sono stati scoperti sull’Alto Tirreno cosentino dalla guardia di finanza di Scalea.
“Tra questi figurano anche pubblici amministratori”, ha riferito la guardai di finanza, ma – secondo alcune indiscrezioni – figurerebbero anche un assessore e il figlio di un sindaco.
L’importo complessivo delle somme indebitamente conseguite ammonta ad oltre 1,3 milioni di euro.
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I finanzieri hanno investigato in collaborazione con l’inps e hanno accertato numerose omissioni di dichiarazioni.
Tra queste: le variazioni occupazionali e di reddito, l’attività lavorativa in essere all’atto della presentazione dell’istanza e la sottoscrizione della prevista dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.
Come avvenuto già in altre circostanze, gli stratagemmi utilizzati dai furbetti del Reddito di cittadinanza vanno dalla residenza fittizia, escludendo così dal nucleo un produttore di reddito.
Al termine degli accertamenti si è provveduto con l’Inps alle revoche dei sussidi e all’avvio delle pratiche per il recupero delle somme indebitamente percepite. I responsabili sono destinatari di sanzioni amministrative.
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