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Alta Velocità in Calabria, gruppo di associazioni prova a fare chiarezza

In 4 punti alcune puntualizzazioni: dall’Alta Velocità Large alle questioni tecniche fino alla proposta per una interconnessione tra linee.


Alta Velocità in Calabria: il raggruppamento di associazioni e rappresentanze di categoria che da tempo si interessa alla questione ritiene che il dibattito sul tema sia viziato da scarsa conoscenza dei progetti.

Per questo motivo, attraverso una nota, prova a fare chiarezza su quattro punti

Alta Velocità Large (Avl)

In riferimento a questa ipotesi avanzata da Francesco Russo, ordinario di Ingegneria dei trasporti all’Università di Reggio Calabria, tra l’altro esposta recentemente a Scalea, nel corso di un convegno, le associazioni sostengono che si tratterebbe di una linea ferroviaria per soli passeggeri.

Questa “ha come obbiettivo collegare Roma e Reggio Calabria in tre ore. Ciò si legge nella nota – si potrebbe realizzare esclusivamente attraverso un tracciato autostradale che non toccherebbe, a differenza del progetto di Rfi che è quello maggiormente inclusivo per i territori calabresi, il Tirreno cosentino in nessun punto.

L’idea esposta di un raddoppio dei binari in parallelo alla linea tirrenica infatti non è tecnicamente perseguibile, perché manca lo spazio necessario. Le linee Av poi, per ragioni tecniche, devono sorgere fuori dai centri abitati che la ferrovia tirrenica taglia in due. Dunque, come abbiamo ribadito da tempo l’ipotesi progettuale di Russo sull’Avl non andrebbe in alcun modo a beneficio del Tirreno cosentino”.

Velocità massima

Le associazioni aggiungono: “Non è possibile elevare la velocità massima della linea esistente a 300 chilometri orari, oltre che per i motivi esposti, a causa dei problemi di natura idrogeologica e della sagomatura. Sono infatti presenti molti tratti in cui il raggio di curvatura non può essere ampliato”.

Tracciato Praia-Tarsia

“Lo studio di fattibilità di Rfi – spiegano ancora le associazioni – prevede che il nuovo tracciato, prima di deviare verso Tarsia, passi per i comuni di San Nicola Arcella, Scalea, Orsomarso e presumibilmente Santa Domenica Talao. Dunque, il tracciato non taglierà direttamente da Praia a Mare verso Tarsia, bucando il Pollino, di conseguenza l’Alto Tirreno cosentino non è escluso dall’opera”.

Interconnessione a Scalea

L’ultimo punto affrontato è relativo a una proposta avanzata dal raggruppamento di associazioni e rappresentanze.

“Nel territorio di Scalea – dicono -, le due strade ferrate sorgerebbero a pochi chilometri l’una dall’altra ma senza punti comuni. La nostra proposta di realizzare in questo punto una interconnessione non vorrebbe dire, come erroneamente inteso da alcuni, istituire una doppia fermata.

Significherebbe invece creare le condizioni affinché un domani le imprese ferroviarie possano decidere di far fermare alcuni treni a Praia a Mare e altri a Scalea. Ciò che proponiamo non sarebbe nulla di differente rispetto a quanto avviene nelle grandi città dove ci sono più stazioni come Napoli Centrale e Afragola, Roma Termini e Tiburtina, e così via.

Si tratterebbe semplicemente di creare un hub unico a servizio della Riviera dei Cedri e del Pollino. Grazie a questa bretella si renderebbero maggiormente fruibili anche i servizi regionali e Intercity, favorendo anche l’intermodalità. Probabilmente questa proposta o non è stata ancora ben compresa o la si è guardata con pregiudizio.

Altri aspetti

Le associazioni riferiscono inoltre che da qualche giorno sarebbe stato finanziato lo studio di fattibilità per un’altra opera ferroviaria calabrese molto importante. Ovvero “la Bretella di Thrurio, che dovrebbe sorgere fra l’ex stazione di Cassano all’Jonio e Corigliano-Rossano. Grazie a quest’opera – sostiene il raggruppamento – un domani i collegamenti Jonio-Tirreno sarebbero ancora più veloci. Basti pensare che il tempo per percorrere la tratta Praia-Catanzaro sarebbe di circa 1 ora e 45 minuti”.

Queste le sigle firmatarie della nota: Associazioni Svimar, Noi per il Territorio, Scalea Futuro, Comitato per la Provincia della Magna Graecia, rappresentanze territoriali di Confai Turismo e Sib Balneari.

Redazione

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