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Limiti e regole per i neopatentati: cosa prevede oggi il Codice della Strada


Chi ottiene per la prima volta una patente di categoria A2, A, B1 o B deve rispettare per tre anni una serie di limitazioni specifiche. Si tratta di norme che riguardano la velocità massima consentita, i veicoli guidabili, il tasso alcolemico tollerato e il sistema di sanzioni applicato in caso di infrazione.

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Negli ultimi aggiornamenti normativi, la disciplina è stata resa più rigida e uniforme: tutte le principali restrizioni oggi si applicano per l’intera durata del periodo da neopatentato, senza differenze tra il primo anno e i successivi. Questo assetto è pensato per ridurre il rischio di incidenti nei primi anni di guida e per rendere più graduale l’ingresso alla piena autonomia su strada.

Chi è considerato neopatentato e per quanto tempo valgono le limitazioni

Con l’aggiornamento normativo entrato in vigore lo scorso dicembre 2024, la durata dello status di neopatentato è stata estesa a tre anni per tutte le principali limitazioni previste dal Codice della Strada.

Fino a quella data, alcune restrizioni – come il divieto di guidare auto troppo potenti – si applicavano solo durante il primo anno dal conseguimento della patente. Oggi, invece, tutte le regole dedicate ai neopatentati valgono per un periodo uniforme di 36 mesi.

La definizione resta quella stabilita dall’articolo 117 del Codice della Strada: è neopatentato chi ha conseguito per la prima volta una patente di categoria A2, A, B1 o B. L’età anagrafica non è rilevante: le limitazioni si applicano anche a chi ottiene la patente per la prima volta in età adulta.

Il conteggio dei tre anni decorre dal giorno del rilascio e non si interrompe in caso di rinnovo del documento o di conseguimento di una patente di categoria superiore.
La nuova impostazione normativa ha un obiettivo chiaro: rafforzare il percorso di responsabilizzazione dei nuovi conducenti, considerando l’intero triennio successivo alla prima abilitazione come fase critica per la sicurezza stradale.

Limiti di velocità per i neopatentati


Uno degli obblighi principali per chi ha appena conseguito la patente riguarda i limiti di velocità. Nei primi tre anni, i neopatentati non possono superare:

  • 100 km/h in autostrada (anziché 130 km/h previsti per gli altri conducenti);
  • 90 km/h sulle strade extraurbane principali (contro i 110 km/h ordinari).

Queste limitazioni non si applicano sulle strade urbane e sulle extraurbane secondarie, dove valgono i limiti standard previsti per tutti i conducenti. Tuttavia, anche in questi casi, è richiesta particolare attenzione, dal momento che eventuali infrazioni possono comportare conseguenze più gravi per i neopatentati.

Infatti, per chi rientra in questa categoria, il sistema sanzionatorio è più severo: le decurtazioni di punti patente sono raddoppiate rispetto a quelle previste per gli automobilisti con maggiore anzianità di guida. In altre parole, a parità di infrazione, un neopatentato rischia di perdere il doppio dei punti.

Violazioni gravi dei limiti di velocità – ad esempio il superamento oltre i 40 km/h del limite imposto – possono comportare anche la sospensione della patente, con ripercussioni dirette sulla possibilità di continuare a guidare.

Questi vincoli nascono da un’esigenza precisa: ridurre il rischio di incidenti in un periodo iniziale in cui l’automobilista, per forza di cose, ha ancora competenze limitate in termini di reattività, gestione del traffico e tenuta del mezzo in situazioni critiche.


Limiti di velocità per i neopatentati: conferme anche dopo gli aggiornamenti normativi


Tra le disposizioni del Codice della Strada che riguardano i neopatentati, i limiti di velocità specifici restano invariati anche dopo gli aggiornamenti introdotti lo scorso dicembre.

Chi ha conseguito una patente di categoria A2, A, B1 o B da meno di tre anni non può superare i 100 km/h in autostrada e i 90 km/h sulle strade extraurbane principali, indipendentemente dall’età del conducente o dal tipo di veicolo guidato.

Questi limiti non si applicano sulle strade urbane o sulle extraurbane secondarie, ma vanno comunque rispettati con particolare attenzione, anche in vista del regime sanzionatorio più severo previsto per i neopatentati: le infrazioni stradali, in questa fase, comportano la decurtazione doppia dei punti patente rispetto agli altri conducenti.

Vale inoltre la pena ricordare che il superamento dei limiti di velocità oltre certe soglie (ad esempio oltre 40 km/h rispetto al limite imposto) può portare alla sospensione della patente.

Limiti di potenza per i neopatentati: regole rafforzate per l’intero triennio

Con il recente aggiornamento del Codice della Strada, il divieto di guidare veicoli troppo potenti è stato esteso a tutta la durata del periodo da neopatentato.

Inoltre, le nuove regole impongono che chi ha la patente da meno di tre anni possa mettersi alla guida solo di auto che rispettano due precisi parametri tecnici:

  • Una potenza specifica non superiore a 75kW per tonnellata, calcolata sulla massa a vuoto del veicolo maggiorata di 75 kg (peso standard del conducente);
  • Una potenza massima complessiva non superiore a 105kW (circa 142 CV) per le autovetture della categoria M1.

Entrambi i requisiti devono essere soddisfatti: un’auto che rispetta il limite di potenza specifica ma eccede quello assoluto – o viceversa – non è idonea alla guida da parte di un neopatentato.

Questi dati sono sempre indicati nella carta di circolazione, ma è possibile verificarli facilmente anche tramite strumenti digitali ufficiali, come il database del Portale dell’Automobilista.

Con il nuovo assetto normativo, si rafforza il principio secondo cui i primi tre anni di esperienza alla guida devono avvenire su veicoli facili da gestire e con caratteristiche tecniche contenute, in un’ottica di prevenzione degli incidenti e di consolidamento delle competenze alla guida.

Tolleranza zero per l’alcol e sanzioni più dure: cosa comporta essere neopatentati oggi


Nel sistema attuale, il quadro delle responsabilità previste per i neopatentati è stato reso più rigido e uniforme, con l’obiettivo di elevare il livello di prudenza nei primi anni di guida. Tra gli obblighi più severi rientra il divieto assoluto di consumare alcol prima di mettersi al volante.

Per tutta la durata del triennio successivo al conseguimento della patente, il tasso alcolemico consentito è pari a 0 grammi per litro. Anche una minima quantità rilevata nel sangue costituisce violazione e comporta sanzioni automatiche.

L’infrazione di questa norma – oltre alla multa e alla sospensione della patente – può avere conseguenze particolarmente gravi se accompagnata da altri comportamenti a rischio, come l’eccesso di velocità o la guida in stato di alterazione. Il regime sanzionatorio applicabile ai neopatentati, infatti, è aggravato rispetto a quello ordinario.

Un ulteriore elemento distintivo riguarda il sistema a punti: nei primi tre anni dalla patente, ogni violazione che comporta decurtazione di punti viene punita con un taglio doppio rispetto a quanto previsto per gli altri automobilisti.

Ad esempio, per un’infrazione che normalmente costerebbe 3 punti, il neopatentato ne perderà 6. Questo principio si applica a tutte le violazioni rilevanti ai fini del punteggio, inclusi il mancato uso delle cinture, l’uso del telefono alla guida e il superamento dei limiti di velocità.

Nel loro insieme, queste regole compongono un sistema normativo pensato per accompagnare i conducenti inesperti verso una maggiore consapevolezza. L’obiettivo non è solo sanzionare, ma prevenire comportamenti rischiosi in una fase in cui il margine di errore alla guida è più alto.

Assicurazione auto per neopatentati: perché il premio è più alto nei primi anni


Tra le implicazioni pratiche del diventare neopatentati rientra anche il costo dell’assicurazione, che nei primi anni può risultare più elevato rispetto alla media.

Il motivo è legato al principio di rischio assicurativo: chi ha poca esperienza alla guida viene considerato più esposto alla possibilità di provocare incidenti, e quindi più costoso da assicurare.

Le compagnie applicano un premio maggiore, che può variare in base a diversi fattori: l’età del conducente, la potenza del veicolo, la zona di residenza e, soprattutto, la classe di merito di partenza.

Anche la scelta del veicolo ha un impatto diretto: un’auto che rientra nei limiti di potenza consentiti ai neopatentati ma presenta valori elevati di cilindrata, cavalli fiscali o potenza effettiva, può comunque far lievitare il costo della polizza.

Per questo, al momento dell’acquisto della prima auto, è importante considerare anche il peso della componente assicurativa nel bilancio complessivo di gestione del mezzo.

Consigli pratici per neopatentati: come affrontare al meglio i primi anni di guida


Muoversi all’interno del quadro normativo e assicurativo previsto per i neopatentati può sembrare complesso, ma con alcune accortezze è possibile ridurre rischi e costi, gestendo in modo più consapevole i primi anni alla guida.

Prima di tutto, è utile verificare attentamente la potenza dell’auto che si intende guidare, tenendo conto sia del limite assoluto (105 kW) sia del rapporto peso/potenza (75 kW/t). In caso di dubbi, è sempre preferibile consultare fonti ufficiali o utilizzare strumenti di verifica online.

Dal punto di vista assicurativo, è consigliabile valutare più preventivi e confrontare con attenzione le condizioni contrattuali, in particolare se si sceglie di intestare la polizza a un familiare. Alcune compagnie offrono formule specifiche per i neopatentati, con vantaggi su guida sicura, scatola nera o franchigie.

Infine, va ricordato che il comportamento alla guida nei primi tre anni ha un impatto diretto sulla storia assicurativa futura. Rispettare le regole del Codice, evitare sinistri e mantenere i punti patente consente di costruire un profilo più affidabile agli occhi delle compagnie, con ricadute positive anche sui costi successivi.

Buone abitudini per uno stile di guida responsabile


Le regole che disciplinano la guida nei primi anni dal conseguimento della patente non rappresentano semplici limitazioni, ma riflettono una visione precisa del percorso di formazione del conducente. Trattare i neopatentati come una categoria a sé stante significa riconoscere che l’esperienza alla guida si consolida nel tempo, su strada.

L’attuale assetto normativo non si limita a ridurre i margini di rischio: stabilisce un quadro in cui ogni scelta – dal veicolo all’assicurazione, dal rispetto dei limiti alla gestione dei punti – contribuisce a definire uno stile di guida responsabile.

Un approccio che punta a costruire buone abitudini, a partire da quelle più semplici: conoscere le regole, rispettarle e capire perché esistono. È da qui che comincia davvero la sicurezza stradale.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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