Al sindaco Giuseppe Silvestri la richiesta di un intervento e la denuncia di problemi ambientali in zona Panoramica al Porto. Alberto Iossa dell’associazione le rondini: “Puntare al progresso non tracciare strada del regresso”.
TORTORA – In una ‘lettera aperta’ al primo cittadino tortorese, Giuseppe Silvestri, Alberto Iossa, presidente dell’associazione le Rondini, lancia una richiesta di intervento denunciando gravi problematiche ambientali.
L’associazione le Rondini si è costituita all’incirca l’estate scorsa per volontà di un gruppo di proprietari di casa della zona ‘Panoramica al porto’. Si tratta dell’agglomerato di case, prevalentemente abitazioni estive, situato alla periferia nord di tortora prossima al mare, nei pressi del fiume Noce.
Tra gli obbiettivi dell’associazione la tutela dell’ambiente, la salvaguardia della spiaggia e delle case minacciate dalla furia del mare e del fiume ma anche la tutela dell’ambiente fluviale, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso le problematiche vissute dall’abitato e il rapporto con le istituzioni.
Nella lettera aperta Iossa si rivolge dunque al sindaco con toni a tratti aspri criticando in particolare l’immobilismo dell’amministrazione comunale.
“Mi rivolgo a lei – inizia la lettera rivolta a Silvestri – quale rappresentante del Comune di Tortora e responsabile di una amministrazione che dovrebbe puntare al progresso della città e non tracciarne la strada di un irreversibile regresso.
Ebbene, l’amministrazione è, da anni, a conoscenza dei problemi del paese, ma è sempre tutto fermo e le rare risposte alle richieste di intervento rimangono, ahimè, solo promesse. Anche quest’anno, nella qualità di presidente dell’associazione le Rondini, denuncio la grave condizione nella quale versa la riva sinistra del fiume Noce”.
La lettera di Iossa sottolinea un paradosso della zona interessata dall’azione della sua associazione. “La zona – si legge nella lettera – è certamente in fermento: è noto a tutti che vi sono molteplici edifici in costruzione e tale circostanza è senz’altro un segno positivo per tutti. Non si può continuare ad ignorare, tuttavia, l’assenza di adeguate infrastrutture le quali siano in grado di rispondere efficacemente alle esigenze tanto dei vecchi quanto dei nuovi futuri’abitanti e frequentatori’ del Comune di Tortora.
Come si concilia, mi chiedo, la prospettiva di vedere approdare a Tortora più turisti con la presenza di una larga fetta di terra, tra le altre cose confinante con la spiaggia, totalmente lasciata all’incuria da proprietari fantasmi dai quali l’amministrazione non pretende nulla, pur avendone il potere. I roghi all’interno del canneto, i cumuli di spazzatura, il proliferare incontrollato di cani randagi, serpenti e topi non sono forse il segno più evidente di questa incuria e non rappresentano forse un presupposto di per sé sufficiente a legittimare un intervento dell’Amministrazione locale”?
Legittimo l’interrogativo posto da Iossa che inoltra dunque un invito al primo sindaco. “Invito pertanto codesta amministrazione ad esercitare il suo potere di pretendere la bonifica dei terreni di cui sopra, di razionalizzare le risorse del territorio, esigendo la realizzazione di infrastrutture da chi edifica, creando più spiagge libere attrezzate e facendo sentire maggiormente la sua vicinanza a chi vive lontano dal centro della città.
Tutto ciò – conclude la missiva dell’associazione le Rondini – viene chiesto in segno di rispetto non solo nei confronti dei cittadini di Tortora ma anche dei turisti e di quanti sono proprietari di immobili e contribuiscono al benessere ed allo sviluppo della città , in segno di apertura verso le richieste di chi è inerme e può contare solo sulla pubblica amministrazione per vedere riconosciuti e tutelati i propri diritti”.