Analisi e supporto nell’inchiesta sui depuratori sequestrati
In una nota stampa l’ente regionale precisa il ruolo svolto
DI GESTIONE
CATANZARO – La direzione centrale dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal), in una nota stampa, sottolinea il supporto tecnico-scientifico fornito dalle proprie strutture dipartimentali nell’ambito dell’inchiesta sui depuratori dell’alto Tirreno cosentino, condotta dalla Procura della Repubblica di Paola.
Nei giorni precedenti il provvedimento di sequestro di cinque impianti di depurazione, su incarico della Procura paolana, infatti, personale del dipartimento provinciale Arpacal di Cosenza, con la Guardia Costiera, ha eseguito sopralluoghi tecnici e prelevato campioni presso gli impianti di depurazione.
I referti delle analisi effettuate sulle componenti batteriologiche, sono stati subito inviati in Procura, mentre le analisi chimiche hanno necessitato di qualche giorno, ma risultati sono coperti da segreto istruttorio.
“Solo ad indagine conclusa, o previa liberatoria della stessa Procura – si legge nella nota – l’Arpacal potrà assolvere al suo diritto-dovere di comunicare al pubblico i dati ambientali in suo possesso”.
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