Coffee break, (quasi) tutti fuori!

Accolte solo 4 richieste del Pm nell’inchiesta delle fatture false . In carcere rimangono tre persone su 27, dieci ai domiciliari.

  

ALTO TIRRENO – Salvatore Carpino e Alfredo Cosenza, i due giudici per le indagini preliminari del Tribunale di Paola, non hanno convalidato nessuno dei fermi disposti dell’operazione della Guardia di finanza “Coffee Break”.

 

I Gip paolani, non hanno ritenuto esistente il pericolo di fuga. Solo quattro le richieste accolte per misure cautelari richieste della Procura. Si può dunque parlare di scarcerazione di massa dei trentanove raggiunti dal provvedimento.

 

Questa, ora, la situazione dei coinvolti nell’inchiesta. Arresti domiciliari per dieci persone: Settimio Rosario Rugiero (Bonifati), Agostino Iacovo (Cetraro), Pierluigi Oliverio (Sangineto), Marco Giglio (Paola), Francesco Amato (Scalea), Marco De Seta (Acquappesa), Tammaro Della Gatta (Scalea), Pasquale Imbelloni (Santa Maria del Cedro), Giuseppe Liparoti (Cetraro), Giuseppe Gaspari (Paola).

 

Obbligo di dimora per una sola persona, Francesco Saverio La Greca (Santa Domenica Talao).

 

Avranno invece l’obbligo di presentazione presso la polizia giudiziaria 3 indagati: Maurilio Ariete (Santa Domenica Talao), Andrea Tiesi (Diamante), Massimo Giglio (Paola).

 

Scarcerati in quattro, Stefania Gabriele (Scalea), Biagio Bello (Praia a Mare), Vincenzina Gagliardi (Cetraro), Fabio Coscarella (Rende).

 

Accolte le richieste della Procura per Marcello Filice (carcere) e Tommaso Leale (domiciliari) di Cosenza; Massimo Aceto (carcere) di Montalto; Carlo Scaccia di Rende (carcere).

 

Per la costa tirrenica risultano irreperibili: Agostino Briguori (Bonifati), Dino Iacovo (Cetraro), Franco Borrelli (Bonifati), Giuseppe Sdao (Rende), Antonio Coribello (Fagnano

Castello), Francesco Falsetti (Cosenza), Gigliola Iacovo (Cetraro), Salvatore Diodato (Scalea).

 

L’inchiesta, comunque, prosegue.