Scalea, lettera aperta sul porto

Il testo integrale del Comitato per la realizzazione di un porto a Scalea

Le perplessità ed i timori. Senza giusta programmazione, tempi lunghi

 

Porto turistico di Torre Talao …tutti d’accordo?

 

E come potrebbe essere diversamente!

Un porto assicura posti di lavoro: prima per la costruzione e poi per il suo funzionamento (una volta terminato!…). Circa 15 Milioni di euro per 500 posti-barca promettono a Scalea il prodigioso rilancio dell’economia e della qualità della vita. Ma sono promesse o illusioni?

 

Informazioni utili a valutare realisticamente l’iniziativa:

 

L’attuale Piano di Sviluppo della Calabria prevede lungo tutta la costa (ionica e tirrenica) la realizzazione di un totale di 800 nuovi posti-barca.

 

Lungo la costa tirrenica, il Piano Territoriale della Provincia di Cosenza – non ancora approvato ! – propone la realizzazione di 10 porti turistici, con priorità per il miglioramento di Cetraro e, a seguire, Tortora, Praia a mare, Marina di San Nicola, Scalea, Diamante, Marina di Belvedere, Fuscaldo, Paola, San Lucido, Amantea.

 

Se, in tutta la Calabria, sono previsti 800 nuovi posti-barca, in parte da distribuire anche tra i 10 porti del cosentino tirrenico elencati, quale programma approva la realizzazione di 500 posti-barca a Torre Talao? Cosa dicono i Ministeri competenti, la Regione, la Provincia, sulla sorprendente iniziativa, che accorpa in un solo comune più della metà delle previsioni di un intero territorio regionale?

 

Chi può decidere la concessione per 90 anni a fini speculativi di un sito così importante come Torre Talao, patrimonio di un’intera collettività ?

 

Senza programmazione adeguata, il cammino per la costruzione del Porto sembra lungo, incerto e pericoloso. Una triste probabilità è che esso sia realizzato solo in parte e che diventi, nel cuore della città, uno squallido parcheggio di natanti, come è già successo in molti altri luoghi d’Italia, ripetendo in mare le sporche e desolate distese di parcheggi che vediamo in terra ferma.

 

Ecco il possibile scenario, nudo e crudo:

 

• Anni di lavoro con conseguenti disastri a viabilità e balneazione.

• Spiagge definitivamente tolte alla balneazione (il divieto per i porti riguarda  fasce di rispetto di balneazione con conseguente revoca delle concessioni dei lidi ivi ricadenti).

• Aree di parcheggio a servizio del porto collocate dove adesso c’è la spiaggia.

• Una torre di tre piani in mezzo al mare su uno dei bracci frangiflutti “Club per i Vip”.

• Deturpazione e privatizzazione del sito archeologico-monumentale di Torre Talao.

• Inquinamento del mare dovuto agli scarichi dei natanti ed al ristagno delle acque.

• Insabbiamenti progressivi delle aree di spiaggia limitrofe.

• Inevitabili opere ingegneristiche per la realizzazione dei bracci frangiflutti lunghi 400 metri alti circa 5 di violento impatto visivo ed ambientale, costituiti da massi più grandi di quelli che gli egiziani usavano per le loro piramidi…

 

Prima di “vendere” facili illusioni occorre riflettere, poiché l’eventuale realizzazione di un’opera così invasiva, intorno al sito di Torre Talao, risulterebbe irreversibile e drammatica.

 

Un porto turistico a Scalea potrebbe essere apprezzabile per lo sviluppo dell’economia locale, ma nell’area portuale prevista dall’originario e vigente P.R.G. (zona Varchera) , come

volano per la riqualificazione di altre zone del territorio scaleoto.

 

Gli yachtmen non sono così numerosi e la nostra città deve affrontare, prima del porto e non come si vuol far credere, attraverso il porto, priorità ben maggiori e carenze di vecchia data.

 

Occorrerebbe provvedere, per esempio, ad un lungomare degno di questo nome, al decoro e all’organizzazione della viabilità urbana, ad un capillare recupero e alla rivitalizzazione del centro storico, a rimettere ordine nei nuovi quartieri residenziali, già degradati, al sistema idrico e fognario, a uno smaltimento efficiente dei rifiuti e a funzionali e completi sistemi di trasporto.

 

Ci chiediamo se, per far cogliere (a pochi!) “opportunità” immediate, non si rinunci per sempre ad altre, più sicure,indispensabili e profittevoli. In passato abbiamo visto realizzare almeno due opere che avrebbero dovuto migliorare la qualità della vita di Scalea: vedi ospedale e aeroporto; cattedrali nel deserto inutilizzate e costruite con i soldi dei contribuenti. Nel frattempo mancano, tra le altre cose, la costruzione di spazi decorosi per una vita sociale di qualità e un mare pulito.

 Comitato per  la realizzazione di un  porto a Scalea  – agosto 2009