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Scuola, sicurezza e sanità.

Contributo di Gaetano Laino.

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Carissimi lettori di blogtortora.it, affido a questo sito un mio personale pensiero nella speranza che la cosa generi una discussione, per conoscere le impressioni di tutti voi.

 

E dei giorni scorsi la protesta di molti insegnanti precari che quest’anno, in seguito ai tagli previsti nella scuola non si sono visti rinnovare il contratto. I numeri sono da capogiro, se pensiamo che la sola Campania, terra dove lavoro, è stata interessata da circa 8.200 mancate riassunzioni tra personale docente ed Ata (fonte FLC-CGIL Campania).

 

La sicurezza non è da meno, molti sono i tagli nel settore interessato dalle forze dell’ordine, le assunzioni sono ormai solo un miraggio, e di conseguenza troviamo sempre meno operatori, i quali lavorano in condizioni disagiate per la mancanza di mezzi e attrezzature.

 

La sanità nemmeno a parlarne, i reparti vengono man mano smantellati, poco alla volta per alleggerire la cosa all’opinione pubblica, ed il caso dell’ospedale di Praia a Mare è certamente qualcosa di emblematico.

 

I pensionamenti non vengono reintegrati se non mediante assunzioni, talvolta effettuati tramite ditte appaltatrici, le quali hanno una sola parola d’ordine: precariato. Se va bene, qualcuno arriva ad un contratto part-time guadagnando un 500 euro al mese.

 

Questi servizi, necessari in un Paese civile come l’Italia si vanta di essere, sono stati da qualche hanno mirati dal Governo come unici settori con enormi sprechi. Purtroppo questi tagli oltre ad interessare l’utenza per i servizi che saranno sempre meno, creano un forte problema anche per l’occupazione.

 

È ormai molto difficile trovare quel benedetto posto fisso, che diversi anni fa era il sogno di ogni modesto genitore per il proprio figlio, e nel caso in cui lo si trova certamente questo fortunato sarà costretto ad emigrare verso una regione del nord, nella speranza di non incappare in qualche ronda padana.

 

Sono certamente convinto che ormai lo Stato non può essere considerato un ammortizzatore sociale come è stato fatto negli anni passati e che la spesa pubblica va contenuta, ma mi chiedo come mai vengano colpite ogni volta le fasce più deboli e fondamentali e non quei settori dove gli sprechi, in confronto ai settori sopra citati, sono certamente maggiori: uno su tutti la politica e le attività affine.

 

Mi chiedo inoltre che razza di modo è di gestire la cosa pubblica effettuando tagli su Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza per poi finanziare le ronde piuttosto che tagliare su scuola e sanità pubblica per poi incentivare i finanziamenti alle strutture private.

 

Il tutto avviene poi con le sistematiche smentite dei titolari dei dicasteri interessati, i quali negano qualsiasi taglio anzi dichiarano che i settori sono stati incentivati: basti pensare alle varie dichiarazione dei Ministri dell’Istruzione e dell’Interno dei mesi passati, peccato però che le cose vanno in direzione opposta.

 

In questo momento mi viene da pensare a tutti quei docenti che per anni si sono accontentati di effettuare una supplenza di pochi giorni, magari macinando centinaia di chilometri al giorno per raggiungere la scuola, lasciando la famiglia nella speranza che un domani si avveri quel benedetto ingresso di ruolo. Penso ai loro sacrifici, agli anni passati sui libri nelle università, ai vari master di specializzazione e che oggi, a trenta, quaranta o forse cinquant’anni si trovano senza lavoro.

 

Penso a quei giovani volenterosi, acculturati, che oggi, come gli insegnanti ieri, sognano un futuro migliore accontentandosi di un lavoro in nero, o firmando buste paghe il quale netto è giusto il triplo di quanto percepiscono effettivamente. Penso a l’animo con il quale oggi i giovani al termine del percorso di studio obbligatorio si affacciano alla vita.

 

Alla luce di tutto questo mi chiedo se è giusto tagliare i posti di lavoro, mi chiedo se le leggi varate negli ultimi decenni che mirano a rendere il lavoro sempre più precario per me, e flessibile per chi le ha fatte siano qualcosa di positivo.

 

Mi chiedo come mai le casse dello Stato italiano siano sempre vuote per noi, ma sempre piene per il cerimoniale di determinate caste. Mi chiedo dove finiscono i miliardi di euro del superenalotto, che non sono programmati nella legge finanziaria e di conseguenza sono un surplus per l’economia.

 

Mi chiedo soprattutto dove arriveremo di questo passo, per quanto tempo ancora verremo presi in giro, forse un giorno taglieranno anche i nostri sogni per evitare qualsiasi desiderio di una vita migliore, magari mediante qualche decreto legge, ultimamente va di moda.

 

Gaetano Laino

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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One comment

  1. Bloccato a letto a causa dell’influenza, non mi rimane che fare un po’ di zapping su internet. Sono così incappato in questo mio brano di due anni fa, in cui citavo i tagli nei confronti della spesa pubblica, ancora una volta però nei confronti delle fascie più deboli. Era il settembre 2009, il fermento per l’ospedale era ancora lontano, ma già citavo quello che lì a qualche mese sarebbe accaduto: la ricorvesione (chiusura) del noscomio. All’epoca c’era troppa agitazione per la campagna elettorale comunale ormai alle porte, quindi la questione passò così in sordina. Quei tagli senza criterio non colpivano solo la sanità, ma anche la sicurezza e la scuola.
    Credevo che all’epoca avevamo toccato il fondo dell’ipocrisa politica del berlusconisco, mi sono dovuto ricredere.
    E si perchè a quei tagli se ne sono aggiunti altri di proporzioni ben più pesanti e dalle conseguenza sempre più devastanti. Penso al blocco dei contratti e degli scatti di anzianità per i lavoratori fino al 2013 mentre invece l’inflazione porta i prezzi alle stelle, penso alla “tagliariforma Gelmini”, al decreto mille proroghe che aumenta la pressione fiscale in modo sconsiderevole inserendo tributi scellerati e proteggendo i furbetti che non hanno pagato le quote latte, alla condizione sempre più difficile dei giovani nell’inserirsi nel mondo del lavoro, della riforma della giustizia che va nella direzione che deliquere conviene, ma soprattutto al costante e progressivo abbandono del nostro territorio da parte dello Stato.
    Non cito la questione morale…!
    Rammaricato per tutto questo mi chiedo dove andremo a finire, mi chiedo troveremo mai la dignità di rialzarci da questo stato di torpore che ormai ci avvolge… bah.
    Sono fiero ed orgoglioso dei nostri amici del maghreb che, affamati e privi di qualsiasi mezzo, hanno avuto il coraggio e la forza di ribellarsi ai tiranni, loro stanno salvando l’onore dell’umanità.
    Un saluto.