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Amantea, contava esserci


I calabresi che non ci stanno sono scesi in piazza: oltre 20.000
Straordinaria movimentazione popolare contro veleni e scorie

bigmat fratelli crusco grisolia

 

DI ANDREA POLIZZO

 

AMANTEA – “Basta veleni. Riprendiamoci la vita, vogliamo una Calabria pulita”. Con questo slogan la Calabria che non ci sta si è radunata il 24 ottobre in piazza dei Cappuccini di Amantea.

 

Nonostante la pioggia, ventimila persone, tra semplici cittadini, associazioni, studenti ed autorità hanno sfilato per le vie del centro di Amantea trasportando e mostrando con fierezza i loro striscioni, i loro gonfaloni, le loro speranze.

 

Il corteo parte dal lungomare. Alle sue spalle si lascia un tratto dello stesso intitolato a Natale De Grazia, capitano di lungo corso originario di Catona di Reggio Calabria e morto in circostanze sospette il 13 dicembre 1995, mentre era in missione per conto della Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Si stava recando a La Spezia per raccogliere importanti deposizioni e documenti nautici relativi allo spiaggiamento della motonave Rosso.

 

A scoprire la targa, la vedova De Grazia. “Avete dato significato e valore al sacrificio di mio marito – ha detto – e questo vale più di una medaglia d’oro, perché è un riconoscimento che viene dalla gente. Mio marito amava la Calabria ed ha sempre lavorato nell’interesse della sua terra”.

 

Presenze, presenzialismi e le solite incomprensibili assenze. Non c’era la destra che dalla Prestigiacomo in giù ha bollato Amantea come piazza rossa. Non c’era molta gente che ha preferito trascorrere il proprio sabato in maniera diversa. Chissà che qualcuno non lo abbia fatto passeggiando tranquillamente lungo il mare che la piazza calabrese difendeva. Controsensi tutti nostri. Uno su tutti: da Praia a Mare, il pullman da 60 posti organizzato dal sindacato italiano dei balneari, gente che a mare ci lavora, era praticamente vuoto.

 

Controsensi di una terra che deve imparare a difendersi. Erano presenti le mamme della scuola San Francesco di Crotone infestata, e con essa i suoi bambini, dai veleni della Pertusola. Ma c’erano anche scolaresche, pensionati, famiglie con bambini provenienti da tutta la regione. Ad Amantea c’erano anche molti pescatori. C’erano le sigle ambientaliste, la gente di Aiello Calabro, gli albergatori del Tirreno cosentino, le operatrici dell’azienda Colavolpe, il circolo “Ilaria Alpi” di Erbusco, in provincia di Brescia. Ci sono quelli de il “Quotidiano della Calabria”, per raccogliere adesioni alla petizione “Liberi dalle Scorie”. Con i loro striscioni, da Tortora, ci sono anche piccoli drappelli dell’associazione 1°Maggio e del centro accoglienza l’Ulivo.

 

Tutti a chiedere, a nome di tutti, l’intervento del Governo per rimuovere le navi dei veleni presenti nei fondali calabresi e le scorie radioattive che sarebbero interrate ad Aiello Calabro ed a Crotone. Dal palco molti ricordano la Marlane di Praia a Mare.

 

C’era il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero. “Questo momento – ha detto dal palco – è importante perché dimostra che qui in Calabria c’è la coscienza di quanto questo territorio sia stato bistrattato. Questo tipo di emergenza – ha aggiunto Loiero – è capitato alla Calabria, così come poteva capitare alla Costa Azzurra. Pesa in questa circostanza specifica la presenza della criminalità che ha favorito tutto questo. In ogni caso c’è questa grande consapevolezza ed è anche questo un invito perentorio al Governo perché se ne occupi al livello giusto”.

 

C’era anche Antonio Di Pietro, leader di Italia dei Valori. “La legalità – ha detto – è stata violentata con un utilizzo corruttivo e delinquenziale dei rifiuti. dobbiamo lavorare per risvegliare le coscienze. Il silenzio e l’omertà sono atteggiamenti mafiosi”.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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