Tirreno radioattivo, cauti vs allarmati

Le dichiarazioni della Prestigiacomo non bastano alla politica calabrese

Greco: “Accertare contenuto fusti”. Sindaci: “Dichiarare stato emergenza”

 

DI ANDREA POLIZZO

 

CETRARO – Per la Prestigiacomo “Non è la Cunsky”, per Greco “Bisogna conoscere comunque il contenuto dei fusti”, per i sindaci del Tirreno “Urge dichiarare lo stato d’emergenza”.

 

Una lettura degli ultimi sviluppi relativi alla ‘nave dei veleni’ inabissata a largo di Cetraro, mostra, da una parte, un Governo nazionale cauto e attendista e la politica Calabrese, quanto mai allarmata e decisa a non far spegnere l’attenzione sull’emergenza.

 

Solo ieri, il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, aveva annunciato che, dai primi rilievi effettuati, lo scafo della nave presente sul fondale di Cetraro, ricostruita tridimensionalmente dall’equipaggio della Oceano Mare, non corrispondeva a quello originario della nave indicata dal pentito di ‘ndrangheta Francesco Fonti.

 

“Questi primi esiti delle ricerche – aveva aggiunto il ministro – non escludono che i fusti possano contenere rifiuti pericolosi o radioattivi. Le indagini proseguiranno col prelievo di sedimenti dai fondali, di carotaggi in profondità e col prelievo di campioni dai fusti”.

 

A tal proposito, Silvio Greco, assessore all’Ambiente della regione Calabria, insiste affinché si sappia a breve cosa c’è in quei fusti.

“Ho detto e ribadisco che noi vogliamo solo sapere cosa c’è nei fusti contenuti nella nave affondata al largo di Cetraro. Se c’è acqua minerale – afferma Greco –  tanto meglio. Il sottosegretario Menia non può interpretarlo a modo suo per giustificare i ritardi del governo o credere di illudere la gente”.

 

Intanto, i sindaci del Tirreno cosentino, si sono incontrati nella sede del Comune di Paola con il Sindaco di Cosenza Salvatore Perugini, presidente dell’Anci Calabria nonché vicepresidente nazionale dell’ associazione dei Comuni e hanno ribadito con fermezza la loro richiesta al Governo di dichiarare lo stato di emergenza.

 

“Per la sua gravità e per la sua rilevanza – affermano i sindaci in un documento – la questione ha assunto un carattere prioritario per l’intera Calabria e non può essere considerato un problema riferibile esclusivamente al Tirreno cosentino”.

 

Perugini convocherà a nome dell’Anci una assemblea a Cetraro di tutti i primi cittadini dei comuni calabresi per il giorno 8 novembre. Il sindaco di Cosenza, inoltre, chiederà un incontro al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

 

“Se tale richiesta non venisse accolta e se perdurasse il silenzio riguardante i rilevamenti che la nave sta attualmente effettuando nella zona del ritrovamento del relitto, i sindaci del Tirreno cosentino – è scritto nel loro documento – saranno costretti a dare vita ad eclatanti forme di protesta. Azioni alle quali saranno costretti, loro malgrado, per tutelare le comunità che sono stati chiamati a rappresentare e per impedire che venga inferto un colpo mortale all’economia dei territori che amministrano”.