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Nave dei veleni, Stato e magistratura chiudono il caso

“Quel relitto a largo di Cetraro non è la Cunsky”. Si tratta della nave ”Catania” affondato nel 1917.


ROMA – Lo Stato italiano e la Direzione nazionale antimafia chiudono il caso “Nave dei veleni”: non si tratta della Cunsky affondata dalla ‘ndrangheta come ha confessato il pentito Fonti, bensì del Catania, nave passeggeri affondata durante le prima guerra mondiale, nel 1917.

E’ quanto annunciato dal ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo in una conferenza stampa congiunta con il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e svoltasi presso la sede romana della Direzione nazionale antimafia. Decisive dunque le analisi compiute dalla Mare Oceano, la nave inviata dal ministero.

“Fino a 300 metri di profondità – ha detto Grasso – e per un raggio di 7 chilometri, sono da escludere tracce di radioattività. Secondo il procuratore si possono dare “le prime rassicurazioni, ma certo – ha aggiunto – non possono bastare per rassicurare i calabresi, gli italiani e i turisti. Per questo darò impulso ad ulteriori indagini e anche a quelle già esistenti ma è necessario recuperare la fiducia dei cittadini”.

Grasso ha però aggiunto che, seppur il caso può considerarsi chiuso resta aperto “quello dell’inquinamento, in generale, della Calabria. Serve un programma per accertare se vi è necessità di bonifiche”.

“Ora partiranno le analisi a terra” ha aggiunto la Prestigiacomo. “Adesso bisogna rimuovere il relitto” ha però chiesto Giuseppe Aieta, sindaco del Comune di Cetraro che accolto con soddisfazione la notizia.

I protagonisti della conferenza stampa hanno sottolineato i danni d’immagine generati da questa vicenda.

“Si è certamente causata una vittima – ha detto Grasso –: l’area di Cetraro e la Calabria. Perché gli operatori turistici guardano con timore alla prossima stagione, perché la popolazione si sente in pericolo per la salute, perché i pescatori hanno smesso di pescare”.

Il ministro dell’Ambiente ritorna sul suo invito alla prudenza.

“Vicende come queste – ha detto in conferenza – vanno seguite con più prudenza e responsabilità. Abbiamo registrato un tentativo di soffiare su questa vicenda da parte di chi, amministratori e sindaci, avrebbero dovuto agire con più cautela.Oggi è giusto rassicurare al più presto”.

E’ intervenuto anche il viceprocuratore di Catanzaro Giuseppe Borrelli, aggiungendo che la stiva della nave è vuota. Riferendosi alle notizie circolate sulle dichiarazioni del pentito, il magistrato ha chiarito che “in nessuna circostanza Fonti ha detto che i rifiuti siano stati seppelliti nel greto del fiume Oliva”.

Non mancano comunque coloro che chiedono che si vada avanti.

“Cunsky o no le indagini devono andare avanti”, afferma il responsabile ambiente del Pdci, Claudio Saroufim. “In quella zona – aggiunge – c’é una collina di rifiuti che si presume pericolosa, c’é un aumento dei tumori sulla costa sui quali sta indagando la Procura di Paola, ci sono le testimonianze di diversi cittadini relative al deposito di alcuni misteriosi fusti lungo il fiume Oliva”.

“L’esito delle indagini sul relitto di Cetraro annunciate oggi non può oscurare la ricerca della verità sulle navi dei veleni”, afferma il presidente onorario del Wwf Italia Fulco Pratesi. “La buona notizia di oggi – aggiunge – darà senz’altro una pausa di sollievo ai cittadini della costa calabrese e di questo siamo contenti ma non bisogna comunque dimenticare che la rilevanza e la gravità dei traffici internazionali illeciti di rifiuti pericolosi e radioattivi, connessi anche al traffico d’armi e alla nascita e al consolidamento di una rete criminale internazionale, hanno riscontri ufficiali dalla metà degli anni ’90. Inoltre dal 2004 e’ emerso chiaramente che queste attività criminali sono state tollerate se non favorite da apparati dello Stato, che hanno dato mano libera a industriali e armatori per trasformare ampie zone del nostro mare e delle nostre aree costiere, in discariche di veleni tossici e cancerogeni”.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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