Riflettori accesi sull’Isola di Dino con Linea blu (Rai 1)
In una puntata immortalate le bellezze paesaggistiche
DI GIOVANNI FOLINO
Quest’ultima, lo ricordiamo, è la maggiore isola della Calabria. Sorge sulla costa nord-occidentale del tirreno calabrese. Sull’origine del suo nome due sono le ipotesi più accreditate: quella che fa riferimento all’etimo greco “dina”, ovvero vortice, tempesta, ed alla leggenda che narra di un tempio (aedina), dedicato a Venere, che sorgeva proprio sull’isola.
Nel corso del passaggio televisivo di sabato pomeriggio, sulla rete ammiraglia della Rai, a parlare della valorizzazione e di quella che è la storia recente dell’isola è stato il giovane imprenditore Matteo Cassiano, il quale si è altresì soffermato nel descrivere quello che era il progetto della famiglia Agnelli: fare dell’isola di Dino la Capri della Calabria, senza tralasciarne o trascurare, ovviamente, la purezza dell’ambiente, grazie ad un turismo eco-compatibile.
Successivamente, ampio spazio al mirto, le cui piantagioni fanno parte delle peculiarità della stessa isola. Ad illustrare il progetto di valorizzazione del frutto e le sue proprietà officinali è stata Filomena Pandolfi, esperta in marketing e comunicazione.
Sull’isola di Dino, già da qualche mese, sono organizzate – dall’associazione “Movimiento picante” di Vincenzo Lomonaco, in collaborazione con l’esperta guida escursionistica ambientale, Emilia D’Andrea – le passeggiate orientate, volte a far scoprire ed ammirare ogni angolo nascosto dell’isola di Dino: dalla grotta azzurra a quella del leone, dal panoramico frontone alla torre normanna, dal centro ricettivo alla stele dedicata alla Madonna della grotta.
Non poteva assolutamente mancare, infine, il “Caronte” dell’isola, Arturo Manco, che con le sue imbarcazioni permette, alle migliaia di turisti, di visitare le parti più nascoste dell’isola.
Insomma, un vero e proprio “paradiso da scoprire” che, grazie anche alla trasmissione Linea blu, condotta da Fabrizio Gatta, è riuscito a farsi conoscere da chi, magari, ne ignorava persino l’esistenza.
Il progetto di valorizzazione e di rivalutazione, dunque, deve inevitabilmente procedere, ricercando magari una sintesi ed un’unità d’intenti tra le Istituzioni (la Regione Calabria ed il comune di Praia a Mare presieduto dal sindaco Carlo Lomonaco su tutti) ed i privati, rappresentati da Matteo Cassiano.
L’isola di Dino è un elemento indispensabile non solo per garantire un’offerta turistica di qualità, ma soprattutto per ridare la giusta immagine ad una terra che, spesso e volentieri, nasconde le proprie bellezze ed i propri incanti.
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