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Tortora, San Sago: oggi inizia il processo

Il Pm Bruno Giordano ha richiesto il rinvio a giudizio per undici
Associazione a delinquere dedita a smaltimento illecito di rifiuti


DI ANDREA POLIZZO

TORTORA – Inizierà oggi, mercoledì 17 novembre, presso il Tribunale di Paola, l’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio di 11 persone per reati ipotizzati compiuti negli impianti di depurazione e compostaggio situati in località San Sago nel Comune di Tortora.

Gli imputati sono, Pasquale e Cosimo Lonoce, Domenico Olivieri, Agostino Duca, Raffaele Cavaliere, Gaetano Lops, Biagio e Giacomo D’Imperio, Nicola Cozzi, Agostino Gallo e Angelina Agrelli.

Per loro, il Pubblico ministero Bruno Giordano ha chiesto al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Paola il rinvio a giudizio per sei imputazioni.

Associazione a delinquere, concorso in reato, truffa ad ente pubblico, falso ideologico in atto pubblico, danneggiamento con circostanze aggravanti e distruzione o deturpamento di bellezze naturali.

I fatti fanno riferimento ad accertamenti svolti da maggio 2008 fino al gennaio 2009 dai Carabinieri di Lagonegro e dal Noe di Potenza nei comuni di Tortora, Trecchina e Maratea. Per essi, il Pm paolano ha ritenuto persone offese le rispettive amministrazioni comunali che, con delibere di Giunta, hanno deciso di costituirsi parte civile nel procedimento.

Secondo l’impianto accusatorio degli inquirenti, gli imputati avrebbero costituito un’associazione a delinquere con struttura stabile per l’illecito smaltimento di ingenti quantità di rifiuti solidi urbani provenienti da siti di stoccaggio della Calabria, della Campania e della Basilicata.

Questi sarebbero stati triturati e miscelati con segatura, terreno vegetale, percolato, plastica, risulte di costruzione, sangue animale ed altre sostanze nocive per essere successivamente depositati su terreni agricoli nei pressi del fiume Noce. Nel corso d’acqua sarebbero stati anche sversati liquami non depurati poi finiti nel Tirreno con conseguente danneggiamento di e alterazione di aree naturali protette.

Scopo del sodalizio, sarebbe stato incassare profitti illeciti derivanti dai risparmi sui costi di smaltimento pagati dalle società e dalle amministrazioni comunali che conferivano rifiuti alle ditte coinvolte. La struttura avrebbe anche utilizzato falsa certificazione di analisi del rifiuto e mancata emissione dei previsti formulari.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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