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Tortora, uno scheletro nella tomba di Poiarelli

Le ossa di un adulto tra i reperti rinvenuti in piazza a Poiarelli
Sequestrata l’area per ulteriori indagini della soprintendenza


DI ANDREA POLIZZO

TORTORA – Uno scheletro di età adulta è il ritrovamento di maggior interesse scientifico avvenuto con la scoperta della tomba in piazza Madonna delle Grazie nel quartiere Poiarelli di Tortora.

Il rinvenimento è avvenuto lo scorso giovedì 3 marzo, ma stando a quanto riferito dall’amministrazione comunale di Tortora la presenza di materiale di interesse archeologico nell’area risale a qualche giorno prima. Amministratori e tecnici hanno però atteso il passaggio del periodo di maltempo per effettuare i rilievi.

Dagli scavi effettuati in una delle aiuole della piazza è emersa una tomba lucana a cassa di laterizi datata fine IV secolo avanti Cristo che oltre ai resti di un essere umano racchiudeva anche un vaso chiuso a vernice nera integro.

Ad avviare le ricerche le segnalazioni di alcuni operai del Comune di Tortora che hanno notato la presenza di cocci mentre erano intenti a piantare un albero nella aiuola.

Al momento degli scavi, sul luogo erano presenti le fiamme gialle di Scalea e alcuni funzionari della soprintendenza per i beni archeologici della Calabria.

“Una testimonianza dell’antica civiltà lucana – si legge in un comunicato diramato dal comando provinciale di Cosenza della guardia di finanza – è arrivata fino ai giorni nostri. Tra i reperti rinvenuti – prosegue la nota – emergono interessanti materiali a figura rossa, tra cui frammenti di un cratere di un’anfora e di uno Skyphos (recipiente per vino), un puntale di anfora da trasporto e resti di un’anfora di tipo attico”.

Il comunicato della guardia di finanza chiarisce anche che i lavori voluti dal Comune sulla piazza erano rivolti alla sostituzione di una delle cinque piante d’ulivo presenti negli spazi verdi. Gli esperti della soprintendenza ritengono che quanto ritrovato a Poiarelli sia materiale di notevole interesse storico e culturale. Ora, circa duecento metri quadrati di piazza sono sotto sequestro per reperire ulteriori reperti archeologici.

Nella cittadina altotirrenica il ritrovamento è stato seguito con attenzione e curiosità dai cittadini che, a dire il vero, sono piuttosto abituati a questo genere di scoperte. Infatti, a partire dagli anni ’90 sul territorio sono state svolte diverse campagne di scavo.

Queste hanno permesso di identificare sul colle del Palécastro l’ubicazione dell’antica città  enotria, lucana e romana di Blanda. In località San Brancato inoltre, sono state portate alla luce oltre 120 tombe enotrie e lucane. I reperti ritrovati in entrambi i siti archeologici sono esposti nella mostra permanente Frammenti del passato allestita a palazzo Casapesenna,nel centro storico di Tortora.

Meno scientifica, ma sempre volta a confermare la tesi dell’abitudine dei cittadini tortoresi ai ritrovamenti archeologici, a volte anche casuali, involontari, le testimonianze di rinvenimenti in giardini e cantieri di suppellettili come vasi, armi e monete. Resta il dubbio, stando sempre alle voci popolari, che buona parte del patrimonio archeologico non abbia avuto la stessa sorte dei reperti esposti a Casapesenna o di recente rinvenuti a Poiarelli. È ragionevole credere che in alcuni casi recipienti e monete restino sui camini e sulle credenze delle case private piuttosto che nelle teche della mostra archeologica.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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