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Sgominata a Catanzaro un’associazione a delinquere per una frode sui crediti imposta Covid-19. Tre indagati, sequestrati 3,5 milioni di euro.
I militari del comando provinciale della guardia di finanza di Catanzaro, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno sgominato un’associazione a delinquere dedita alla frode di crediti imposta Covid-19.
L’operazione ha portato all’emissione di un’ordinanza del Gip del tribunale di Catanzaro che dispone, per la durata di dodici mesi, misure interdittive nei confronti di tre soggetti, accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e truffa aggravata per il conseguimento di pubbliche erogazioni.
L’indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria di Catanzaro, ha permesso di ricostruire un articolato sistema di frode che ha visto gli indagati emettere fatture per operazioni inesistenti relative a servizi di sanificazione e adeguamento di locali commerciali anti-Covid.
I crediti di imposta ottenuti fraudolentemente, ammontanti a oltre 2,7 milioni di euro, sono stati utilizzati per compensare debiti tributari o ceduti a terzi, tra cui Poste Italiane per circa un milione di euro.
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Per due degli indagati, entrambi imprenditori, è stata disposta la misura interdittiva dall’esercizio dell’attività imprenditoriale. Per il terzo indagato, un commercialista, è stato disposto il divieto temporaneo di svolgere attività professionale.
Contestualmente alle misure cautelari, è stato eseguito il sequestro preventivo di oltre 3,5 milioni di euro, corrispondenti al valore dei crediti di imposta ipotizzati come inesistenti e all’illecito profitto derivante dai reati contestati.
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