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Maratea, ennesima bandiera blu

Tutte sullo Ionio le cinque bandiere blu assegnate alla Calabria
Maratea (Pz) ancora una volta  insignita del riconoscimento Fee


DI MARTINO CIANO

MARATEA – Anche per quest’anno Maratea ha ricevuto la Bandiera blu. Il prestigioso riconoscimento che la Fee, la Foundation for environmental education, attribuisce alle località che per qualità delle acque marine e per i servizi offerti si distinguono dalle altre, non poteva che inorgoglire il primo cittadino del paese lucano, Mario Di Trani, che invita tutti “A concentrarsi su un’attenta e scrupolosa gestione territoriale volta ad un mirato potenziamento della vivibilità e delle strategie di accoglienza turistica”. Cinque invece le bandiere ricevute dalla Calabria.

Amendolara, Roccella Jonica, Marina di Gioiosa, Cirò Marina e Cariati. Unico problema: tutte le località calabresi che hanno avuto l’assegnazione del prestigioso riconoscimento si affacciano sul mar Jonio. La costa tirrenica non ne ha ricevuto.

Un’estromissione che molte volte non è reale, ma causata dalle stesse amministrazioni comunali che non presentano l’auto – candidatura che apre le porte alla competizione per l’assegnazione delle bandiere blu.

Sono i comuni costieri e gli approdi turistici che infatti rispondono al questionario inviatogli dalla Fee Italia e che a sua volta viene valutato da una giuria, nella quale sono presenti rappresentanti della Presidenza del consiglio, del Ministero delle politiche agricole, della Guardia costiera, dell’ Enea, delle Regioni e di altri organismi pubblici.

Alcuni però non riconoscono la validità dei parametri ma soprattutto la genuinità della procedura di assegnazione. Pensiamo proprio al caso di Marina di Gioiosa, al centro delle cronache per l’arresto del primo cittadino e di tre assessori come affiliati alla cosca Mazzaferro.

Al vaglio degli inquirenti infatti ci sono le assegnazioni del 2008 e del 2009, il sospetto è che qualcuno abbia potuto taroccare i moduli inviati alla Fee.

Ma al di là dei riconoscimenti, rassicurazioni sulla salute del mare e del pesce dell’Alto Tirreno cosentino giungono dal gip di Catanzaro Gabriella Reillo, che ha dichiarato inammissibile l’opposizione di archiviazione del caso Cunsky, la nave dei veleni  affondata al largo di Cetraro, presentata da Legambiente. Il gip ha accolto l’istanza avanzata dai magistrati della Dda di Catanzaro. Il relitto ritrovato non è la Cunsky bensì il Catania. Il caso è chiuso.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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