Julitta basket, Coluccio: "A San Demetrio con onore"

Prima trasferta di campionato per la Julitta
Domenica riflettori puntati sul San Demetrio

 

DI MARTINO CIANO

 

TORTORA – Obiettivo: vincere a San Demetrio Corone. La Julitta è pronta per la terza sfida del campionato di Promozione regionale, che disputerà domenica 11 dicembre alle 17.

Ultima squadra iscrittasi al campionato di Promozione e  con una partita in meno, il San Demetrio anche è reduce da un esordio amaro e in cerca di riscatto.

Una trasferta difficile quindi per gli uomini di coach Coluccio, che sul campo dei sandemetresi vogliono vincere e continuare a tracciare quella scia positiva, inaugurata la scorsa settimana contro la New basket Lamezia.

Ma il primo intoppo per la Julitta si chiama Andrea Perrone. Il numero 11 alto tirrenico, potrebbe rimanere a casa a causa della sciatalgia, anche se coach Coluccio è ottimista e spera in un suo pronto recupero.

Il secondo intoppo, invece, è la storia del San Demetrio Corone. Dopo due anni di assenza dalle competizioni regionali, la squadra del borgo della Sila greca ha militato nel campionato di serie C2 con ottimi risultati. La squadra che partecipa quest’anno al campionato di Promozione è simile alla Julitta, un team composto da under 18 e vecchie glorie e che punta sul proprio vivaio.

“Un ostacolo alla nostra portata – ha detto Coluccio – siamo ancora entusiasti per la vittoria conseguita la scorsa settimana, ma non ci siamo montati la testa. Certamente – ha continuato il coach della Julitta – contro la New basket Lamezia ho avuto una conferma. I miei ragazzi sono capaci e caparbi. I loro errori sono solo frutto dell’inesperienza, del nervosismo e dettati dalla foga del momento, ma non perché vi siano deficienze tecniche insormontabili”.

Terzo intoppo la mancanza del pubblico di casa, onnipresente nelle due partite disputate nella tensostruttura di Praia a Mare.

“Ce la giocheremo con molta tranquillità, non ci sono sfide impossibili – ha concluso Coluccio – nelle trasferte la tensione è sempre a mille, ma è sempre sul campo avversario che la personalità della squadra deve venir fuori”.