Incuria e maltempo mettono a nudo tutti i limiti della Statale 18
Da terzo mondo la strada da percorrere verso gli ospedali Spoke
editoriale
La principale arteria di collegamento tra i centri dell’intero Tirreno cosentino, sferzata dalle condizioni meteo proibitive di questi gironi mostra tutte le sue pecche.
Le ultime ed abbondanti piogge hanno messo in evidenza come in alcuni punti della statale si formino vere e proprie pozzanghere profonde diversi centimetri al contatto con le quali i pneumatici delle automobili perdono aderenza.
Non solo. L’emergenza neve, a più riprese in questi giorni, ha persuaso l’Anas della necessità di deviare sulla Ss 18 i mezzi pesanti. Una evenienza che ha dato il colpo finale a un manto di asfalto in precarie condizioni ormai da anni. L’andirivieni di camion ha generato molte buche. In particolare nel tratto di Scalea se ne contano decine (foto).
Di notte e con la pioggia queste buche son difficili da individuare e, anche in questo caso, gli urti pregiudicano la tenuta di strada dei veicoli. Di giorno sono visibili e inducono gli automobilisti a poco rassicuranti zig-zag o ad andature molto vicine alla linea di confine tra le carreggiate.
In alcuni punti, poi, come nel tratto del Comune di Grisolia dove è presente una deviazione della carreggiata per consentire alcuni lavori per la realizzazione di una piazzola, alle condizioni pessime dell’asfalto si aggiungono una carente segnalazione del cantiere e dei relativi ostacoli oltre a una discreta quantità di pietrisco sul manto stradale.
Infine, alcuni tratti proseguono inspiegabilmente a rimanere privi di illuminazione nonostante l’arteria principale della Riviera dei Cedri sia densamente urbanizzata.
Il risultato finale derivante da queste difficoltà è una strada di difficile percorribilità in cui il limite di 90 chilometri orari indica una velocità che espone gli automobilisti a rischio incidente.
Percorrere la Ss18, oggi, fa correre il pensiero a quanto sta avvenendo in questi ultimi tempi nella sanità del territorio. I casi urgenti e le emergenze sanitarie, i cosiddetti codice rosso, un infarto per fare un esempio, implicano viaggi verso gli ospedali Spoke di Cetraro e Paola.
Da ambienti sanitari sostengono che in caso di gravi problemi respiratori o cardiaci il tempo di intervento sanitario è tutto. E spiegano anche che circa 70 chilometri e un oretta di tempo per percorrerli significa molto probabilmente decesso del paziente. Il tutto, su un tratto di strada che definire da terzo mondo è un eufemismo.
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