La Procura di Paola vuole vederci chiaro sul depuratore di Falconara
Molti cittadini denunciano il maleodore e Giordano convoca Cardillo
TORTORA – Si intensifica in queste ore l’operato della Procura della Repubblica di Paola sulle disfunzioni dell’impianto di depurazione del Comune di Tortora, in località Falconara. Il procuratore capo, Bruno Giordano, ha chiesto ai carabinieri informative e ha convocato un rappresentante dei cittadini.
Negli ultimi giorni, infatti, la stazione dei Carabinieri di Praia a Mare ha raccolto le segnalazioni di molti cittadini della contrada praiese Laccata, oltre che degli abitanti di corso Aldo Moro e del quartiere Falconara di Tortora. Al termine delle audizioni, i carabinieri trasmetteranno le segnalazioni alla procura paolana.
Nelle loro indicazioni, i cittadini segnalerebbero i disagi patiti da anni a causa del cattivo odore proveniente dall’impianto. Disagi che, a quanto si apprende, si starebbero verificando anche in questi giorni.
Le persone che si sono recate in caserma per fornire testimonianza, sono i cittadini che aderiscono al comitato civico Per una città vivibile Praia a Mare e Tortora, che da anni si batte contro l’impianto posto al confine tra i due comuni. Il loro portavoce, Raffaele Cardillo, inoltre, è stato convocato in Procura per mercoledì 11 aprile per essere interrogato da Giordano.
A breve, sono dunque attesi sviluppi su questa vicenda. Un caso che sembrava essere giunto a una svolta per ben due volte nei mesi scorsi. Nel novembre 2011, con l’inchiesta sulla depurazione del Tirreno, sempre a cura della Procura paolana, e poi nel gennaio 2012 quando l’amministrazione comunale tortorese ha aggiudicato la gara per la gestione dell’impianto alla Soteco Spa di Maddaloni, in provincia di Caserta, estromettendo di fatto la Smeco, ovvero la società finita al centro delle indagini della Procura su presunti reati ambientali legati alla cattiva depurazione.