Serrata dei lidi, il Tirreno cosentino c’é

TORTORA – Ombrelloni chiusi per protestare contro l’asta delle concessioni? Anche il Tirreno cosentino è d’accordo.


Almeno per la parte riguardante gli stabilimenti balneari aderenti al sindacato Fiba-Confesercenti territoriale.

Di recente, i vertici nazionali di tutte le sigle balneari hanno indetto uno sciopero nazionale per il 3 agosto prossimo per esprimere il proprio dissenso sulla direttiva Bolkestein che prevede, a partire dal 2016, che tutte le concessioni balneari vadano all’asta.

“È necessario mettere in atto una protesta – spiega Giuseppe Chiappetta (foto), rappresentante Fiba del Tirreno – in maniera civile, com’è nostra abitudine, e che serva soprattutto a sensibilizzare gli utenti al problema. Il tutto senza creare disagi. Comunque – aggiunge – attendiamo dettagli dalla federazione nazionale perché c’è la speranza di revocarlo se, come sembra in queste ore, ci saranno aperture”.

I sindacati nazionali dei balneari si sono espressi in maniera critica contro il Governo italiano, reo a loro detta di immobilismo, di scarsa predisposizione all’ascolto e di favorire, in questo modo, le multinazionali interessate alle aste.

“In zone a rischio come la nostra – dichiara Chiappetta – potrebbero essere interessate alle nostre coste non solo le multinazionali convenzionali, italiane o estere, ma anche le multinazionali del crimine. Fare una asta con una controparte di questo tipo sarebbe inutile. Si sa già chi vince”.

Le rimostranze verso il Governo, nell’analisi di Chiappetta, si rivolgono anche all’immobilismo nonostante i dati economici del settore suggerirebbero tutt’altro trattamento.

“Il Governo – afferma il rappresentante Fiba – non capisce che l’indotto balneare in Italia equivale a due Fiat. Parliamo di oltre 30mila aziende e annessi dipendenti. Invece – aggiunge – si fa semplicemente spallucce al problema. Il danno economico è già in atto – conclude Chiappeta – in quanto a causa dalla Bolkestein sono fermi tutti gli investimenti derivanti dagli adeguamenti imposti dai piani di spiaggia. Solo nell’area Tortora-Praia a Mare, parliamo di cifre misurabili in qualche milione di euro”.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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