Spiagge all'asta, l'Ue boccia la proporga

BRUXELLES -La Commissione Ue ha bocciato la proposta, inserita nell’ultima versione del decreto sviluppo, di prorogare di 30 anni le concessioni demaniali marittime.

“Un rinnovo automatico di 30 anni non sarebbe compatibile con quanto prevede il diritto comunitario”, ha dichiarato oggi il portavoce del commissario Ue per il mercato unico Michel Barnier.

“Le concessioni degli stabilimenti balneari dovrebbero essere accordate per un periodo di tempo appropriato e limitato e non dovrebbero essere aperte a rinnovi automatici né dare alcun altro tipo di vantaggio al gestore la cui autorizzazione è scaduta”, hanno fatto sapere da Bruxelles, precisando che “un’estensione di 30 anni di tutte le concessioni attuali sarebbe incompatibile con le leggi europee”.

Dunque la Commissione ha invitato l’Italia ad adottare regole compatibili con la direttiva Servizi.

“Ciò che rende davvero sconcertante e intollerabile la dichiarazione del portavoce di Barnier è che, a distanza di ben quattro mesi dal suo annuncio, nessuna dichiarazione di contrarietà è stata fatta dal Commissario Barnier su un analogo progetto di legge, il n. 121 00029, che il Governo spagnolo ha varato, che il Parlamento di quel Paese sta approvando e che dispone una proroga, addirittura di 45 anni, per le concessioni demaniali marittime iberiche esistenti”.

L’attacco è arrivata dal presidente del Sib, il sindacato italiano balneari aderente a Confcommercio, Riccardo Borgo. “Su tale progetto di legge – sottolinea Borgo – la Commissaria europea alla giustizia Viviane Reding si è anzi dichiarata favorevole ponendo l’accento sulla necessità di tutelare la “certezza giuridica per i cittadini e le imprese”.

“A questo punto – rileva il presidente del Sib – è opportuno che la Commissione europea, prima di avventurarsi in dichiarazioni sconcertanti, chiarisca se i diritti che si intendono tutelare per le imprese spagnole non possano essere garantite anche a quelle italiane e se l’elementare principio di civiltà giuridica della certezza del diritto e del legittimo affidamento valga solo per la Spagna e non per l’Italia”.