Sono solo alcune delle donne della Marlane da ricordare nel giorno a loro dedicato, l’8 marzo. Sono ex operaiE della fabbrica tessile del gruppo Marzotto portate via da patologie tumorali dai nomi terribili: carcinoma al colon, mammario o midollare. Tumore allo stomaco, all’utero, tumore maligno del colon.
In loro memoria, venerdì 8 marzo, di fronte al tribunale di Paola dove si svolge il processo Marlane, gli attivisti delle sigle sindacali e ambientaliste del territorio hanno deciso di deporre un ramoscello di mimosa.
“Una giornata – hanno fatto sapere – in ricordo delle tante operaie che non potranno festeggiare il giorno dedicato alle donne. In loro nome resteremo vigili e presenti, fuori e dentro il tribunale con le nostre lenzuola bianche, perché il processo si svolga rapidamente per giungere alla verità e dare giustizia alle operaie e agli operai, ai loro familiari che hanno patito e continuano a patire tante sofferenze”.
Storie di operaie di decine di anni fa. E non che ai giorni nostri le cose siano migliorate.
In tempi di crisi economica e finanziaria si soffre tutti. Le donne in particolare.
Ne è convinto Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento europeo, di recente impegnato a Bruxelles in un seminario incentrato proprio sulla condizione delle donne nella crisi.
“La politica di austerità messa in atto dai governi europei – ha dichiarato – ha finora soltanto incrementato la recessione e aumentato la disoccupazione penalizzando soprattutto la donna, categoria debole per eccellenza”.
”La donna continua ad essere l’anello debole della nostra società” ha aggiunto e sottolineato la mancanza di adeguate politiche sociali come ‘bilanci di genere’ per obbligare gli enti pubblici a prevedere risorse per la promozione delle pari opportunità o incentivi per le imprese che assumono donne.
La disparità uomo – donna è ancora forte. In una recente indagine, Eurobarometro, il servizio della Commissione europea che misura ed analizza le tendenze dell’opinione pubblica negli Stati membri, ha diffuso dati sconfortanti in merito.
Secondo l’opinione dei cittadini europei, la disparità si avverte in particolare in tre ambiti: retribuzioni, difficoltà di conciliare vita privata e lavoro e violenza subita.
I dati riguardano ovviamente anche l’Italia. Alle speranze dei cittadini riposte nel Governo che verrà.. si aggiungono anche politiche volte a eliminare questo divario. Nel frattempo, buon 8 marzo a tutte le donne.
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