Scalea, raccolta rifiuti: operai pronti allo sciopero

SCALEA – Senza stipendio da mesi, gli addetti alla raccolta dei rifiuti del comune di Scalea sono ancora in stato d’agitazione. I 39 operai, alle dipendenze della Falzarano, minacciano di indire uno sciopero se entro questa settimana non riceveranno parte delle mensilità arretrate. L’intento è quello di bloccare l’attività lavorativa per manifestare i disagi che stanno vivendo e sollecitare comune, ditta e  sindacato a trovare un accordo.

I dipendenti della Falzarano sono in attesa delle retribuzioni di agosto, settembre e della quattordicesima. Ma l’azienda, che in questi giorni ha anche avviato la raccolta differenziata dei rifiuti con il servizio porta a porta, è stata chiara: non può più anticipare soldi per gli stipendi dei lavoratori di Scalea.

La situazione sembra essere sempre la stessa. Il Comune non paga la ditta e la ditta non riesce a sostenere i costi del personale.

La Falzarano non riceve compensi da aprile 2013. Entro la fine di questo mese il Comune dovrebbe riuscire a liquidare parte delle spettanze dovute.

Resta poi da risolvere il problema degli stipendi arretrati che i lavoratori avanzano dalle altre ditte che hanno gestito la raccolta dei rifiuti per il comune di Scalea prima dell’arrivo della Falzarano.

Agli operai deve essere ancora pagato lo stipendio di dicembre 2010 dovuto dall’Alto tirreno cosentino spa.

Si tratta dell’ultima parte dei soldi che l’Atc doveva ai lavoratori di Scalea, pagati poi dall’amministrazione comunale in seguito all’accordo con la società e l’approvazione del blocco cautelativo e l’avvio dei poteri sostitutivi richiesti dalla Cgil che nel frattempo aveva aperto una vertenza sindacale.

Per chiudere la faccenda il Comune ha richiesto le buste paga di quel periodo alla Direzione provinciale del lavoro di Cosenza, ma i documenti non stati ancora consegnati.

A questo si aggiungono poi gli straordinari non pagati dalla Geoambiente.

In attesa di risposte certe, gli operai continuano a svolgere il proprio lavoro, ma sono pronti a protestare se entro pochi non riceveranno parte degli stipendi.