Processo Marlane, via le parti civili

PRAIA A MARE – È ufficiale: gli ex operai Marlane ammalati di tumore e i familiari di quelli morti sono fuori dal processo dopo aver accettato i 20mila euro proposti da Eni e Marzotto.

È uno degli elementi principali emersi questa mattina in aula al tribunale di Paola nel corso dell’ennesima udienza sul processo per le morti bianche e l’inquinamento nell’ex fabbrica tessile di Praia a Mare.

Il presidente del tribunale, Domenico Introcaso, ha emesso una ordinanza con la quale sono state formalizzate le revoche di costituzione per la maggior parte delle parti civili. Di conseguenza, sono state revocate anche le costituzioni come responsabili civili per il Comune di Praia a Mare e la Regione Calabria, che invece restano costituiti come parti civili insieme al Comune di Tortora e alle sigle ambientaliste e sindacali.

Nella seduta odierna sono stati sentiti alcuni testimoni della difesa. Un’ex operaio della tintoria che ha confermato le condizioni di scurezza per il lavoro all’interno del reparto. Poi alcuni responsabili della Marzotto per l’ufficio vendite e per le risorse umane. Dalle loro deposizioni è emerso che non si sarebbero segnalate vertenze sindacali per le condizioni di lavoro all’interno dello stabilimento di Praia a Mare né difformità negli ordini di coloranti e dispositivi di protezione individuali rispetto ad altri impianti del gruppo.

Stabilito infine il calendario delle prossime udienze che proseguiranno a Paola, ogni venerdì, anche per il mese di dicembre. Introcaso ha anche annunciato un ridimensionamento degli oltre 140 testimoni presentati dai legali dei responsabili civili per accelerare i tempi del processo.