La misura cautelare è stata disposta in attesa che il Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Paola fissi l’udienza di convalida degli arresti. Probabilmente, ciò avverrà nella giornata di domani.
Una volta fissata la data, il giudice sentirà il Pubblico ministero in merito ai motivi dell’arresto e alle richieste degli avvocati difensori dei 4 arrestati.
In manette, nella giornata di ieri, martedì 28 gennaio 2014, sono finiti 4 uomini di età variabile dai 45 ai 70 anni sospettati di aver abusato sessualmente di un giovane praiese affetto da ritardi della sfera cognitiva, emotiva ed affettiva.
I fatti si sarebbero verificati nell’arco di due anni, tra il 2012 e il 2013. Non è stato ancora chiarito dagli investigatori il livello di coinvolgimento dei componenti del gruppo, né le modalità con cui gli abusi sarebbero stati perpetrati.
Per ognuna delle 4 persone, il Gip di Paola ha emanato una ordinanza di custodia cautelare su richiesta della Procura della Repubblica di Paola che ha indagato sui presunti reati per circa un anno.
Gli arresti sono stati eseguiti all’alba di ieri dai carabinieri, con il coordinamento del comando di Scalea e l’impiego degli uomini della stazione di Praia a Mare.
I militari sono entrati in azione a Praia a mare, Tortora e Napoli. Nel capoluogo campano, infatti, è stato rintracciato il quarto uomo indagato.
Ma nella vicenda figurava indagata una quinta persona, nel frattempo deceduta. Si tratta di un maestro di musica di origine argentina, morto per infarto a novembre, dopo che il padre della vittima dei presunti abusi aveva cercato di fare irruzione nella sua abitazione di viale della Libertà a Praia a Mare.
A quanto si era appreso in quella occasione, l’uomo si era recato in quel appartamento, dove si trovava anche uno degli arrestati di ieri, dopo aver appreso delle violenze subite dal figlio.
L’aggressore, anch’egli di Praia a Mare, era stato arrestato per minaccia, resistenza a pubblico ufficiale, violazione di domicilio e per aver cagionato con la propria condotta, quale conseguenza non voluta, la morte di altra persona.
La vicenda, ancora dai contorni non chiari, ha suscitato sgomento e indignazione nei due centri dell’Alto Tirreno cosentino e, da più parti, è stata espressa la necessità di una riflessione sui fatti emersi e sui contesti in cui la vicenda è maturata.
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