PAOLA – Diamante (località Torricella, alla spiaggia via Poseidone, altezza civico 185), Bonifati (alla foce del fiume Parise), Guardia Piemontese (sbocco Fiumara, fronte via Palermo, località Marina), Paola (foce del fiume San Francesco, in località Lungomare San Francesco da Paola), Villapiana (sbocco canale spiaggia libera, altezza via Graziano).
Sono i cinque punti monitorati da Goletta verde nella provincia di Cosenza tutti con valori di inquinanti oltre il doppio di quelli consentiti. E le cose non vanno meglio nelle altre province. (se ne parla qui)
E dalla prefettura di Cosenza arriva una decisione drastica: una ordinanza del prefetto vieta la circolazione per i mezzi adibiti ad autospurgo di pozzi neri dalle 22 alle 6 per tutta l’estate.
Secondo Goletta verde, l’imbarcazione di Legambiente che va a caccia di mare sporco, “La depurazione in Calabria è un’emergenza. In 19 casi, rispetto ai 24 punti monitorati lungo la costa calabrese – in pratica l’80% sul totale – le analisi hanno evidenziato una carica batterica almeno due volte più alta di quella consentita dalla legge, con un giudizio di fortemente inquinato”.
Inoltre, l’Unione europea ha avviato una procedura di infrazione sul trattamento dei reflui urbani ponendo l’accento sulla grave situazione in cui versa la Calabria e sulle risorse non o mal utilizzate dai nostri politici: oltre 700 milioni di euro stanziati dal 2000 che rischiano di tornare a Bruxelles.