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Ambiente, Francesco Rovito rinviato a giudizio

pignataro_impianti_inside_promoPAOLA – Tortora, Santa Domenica Talao e Scalea: comuni di confine di un meraviglioso lembo di territorio. Città avvelenate. La Procura di Paola ha scoperchiato in questi anni discariche abusive e riversamenti di liquami non depurati. E adesso i “devastatori” ambientali dovranno rispondere alla giustizia.

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Francesco Rovito dovrà presentarsi dinanzi ai giudici il 25 settembre 2015. Le accuse sono diverse e tutte particolarmente gravi. Rovito secondo gli inquirenti avrebbe scaricato in modo incontrollato rifiuti indifferenziati di ogni genere e realizzato nel sito ubicato in località Fiumegrande di Tortora (autorizzato unicamente per il recupero e trattamento dei rifiuti ceramici ed inerti derivanti da estrazioni da cava), una stazione di rifiuti solidi urbani (Sdt) provenienti dai comuni dell’alto Tirreno cosentino in assenza della prevista autorizzazione rilasciata dalla competente autorità amministrativa. (ne avevamo parlato qui)

Avrebbe inoltre smaltito in via Piave (località Pantano) agro di Scalea in assenza di autorizzazione 1200 metri cubi di rifiuti di vario genere compresi rifiuti pericolosi (tra i quali batterie al piombo) abbandonandoli sul nudo terreno e determinando la contaminazione del suolo.

Inoltre, in località Piano dell’Acqua sempre a Scalea avrebbe anche in questo caso abbandonato rifiuti di ogni genere in maniera incontrollata ove era stata autorizzata una stazione di trasferimento rifiuti (Sdt) delle quali Rovito ne aveva piena disponibilità; con l’aggiunta che l’attività svolta nell’ultima area di cui trattasi al servizio di vari comuni dell’Alto Tirreno è stata effettuata in assenza di sistemi di raccolta di acque meteoriche e del percolato, assenza di sistema antincendio, nonché di servizi igienici, dei Dpi (dotazioni di protezione individuali), recinzione dell’area approssimativamente realizzata con materiali impropri ed in più punti divelta, liberazione di esalazioni maleodoranti in atmosfera.

Anche un sito di Santa Domenica Talao era stato interessato dall’illecito smaltimento. Su quest’ultimo in particolare erano stati abbandonato in maniera incontrollata rifiuti solidi urbani, speciali, e finanche pericolosi. Ed ancora 23 “fogli” di amianto su un’area di circa 500 metri quadrati utilizzata anche come stazione di trasferimento di rifiuti (Sdt) ma sprovvista di qualsivoglia autorizzazione.

Per questi motivi, sempre nel 2011, Rovito era stato arrestato dai carabinieri. (ne avevamo parlato qui).

Il prossimo 21 ottobre il Gip di Paola, invece, deciderà se rinviare a giudizio o meno Debora Plastina, Raffaele Cavaliere e Agostino Gallo rispettivamente amministratore unico e rappresentante legale, collaboratore e direttore tecnico della Ecologica 2008 Srl, società che aveva in gestione il depuratore di San Sago.

Sono accusati di disastro ambientale, danneggiamento, deturpazione delle bellezze naturali, mancato rispetto dei criteri di autorizzazione. Per l’accusa enormi quantità di liquami sono confluite nell’impianto e successivamente, non depurati, sversati nelle acque del torrente Pizzino che finivano nel fiume Noce e poi nel mare.


About Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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