TORTORA – Potrebbe slittare per un legittimo impedimento l’udienza di martedì 21 ottobre davanti al Gip del tribunale di Paola sul rinvio a giudizio per i tre indagati per reati ambientali a seguito del sequestro da parte della guardia di finanza dell’impianto privato di depurazione di San Sago.
Lo ha riferito Pasquale Lamboglia, sindaco del Comune di Tortora, nel corso dell’incontro pubblico di oggi pomeriggio, nella sala consiliare, convocato dal Comitato per la salute del fiume Noce.
Il Cominoce, nei mesi scorsi, ha incaricato periti tecnici per una analisi ambientale nella frazione tortorese sita a pochi metri di distanza dal fiume Noce. “Della quantità delle sostanze illecitamente sversate – ha detto Lamboglia – già sapevamo. Siamo rimasti stupefatti però dalla ‘qualità’ di queste sostanze”.
Il sindaco di Tortora, però, non ha potuto anticipare di quali sostanze si tratti nello specifico.
Infine, nel corso dell’incontro odierno è stato inoltre anticipato che, a seguito di una serie di incontri, la Regione Basilicata potrebbe riconsiderare la decisione di costituirsi parte civile nel procedimento.
Probabilmente, potrebbe pesare la circostanza che, dopo qualche titubanza iniziale, tutti i comuni calabresi e lucani ricompresi nel Cominoce hanno deciso di costituirsi come soggetti offesi nel processo San Sago.