San Sago, le reazioni

TORTORA – La soddisfazione a metà del sindaco di Tortora, la fiducia riposta nei giudici di Ecologica 2008 Srl.


All’indomani della decisione del Gup di Paola, Pierpaolo Bortone, di rinviare a giudizio l’amministratore, il direttore tecnico e un collaboratore della ditta che gestisce l’impianto di depurazione rifiuti in località San Sago, arrivano le prime reazioni.

Saremo pienamente soddisfatti – dichiara il primo cittadino di Tortora, Pasquale Lamboglia – se attraverso questo procedimento si giungerà alla revoca dell’Autorizzazione integrata ambientale da parte della Regione Calabria e alla chiusura definitiva dell’impianto. Non siamo interessati alle condanne”.

La prima udienza del processo è stata fissata all’8 aprile 2016. Il management della ditta dovrà rispondere delle accuse di reati ambientali compiuti nel depuratore a due passi dal fiume Noce.

Nel commentare l’esito dell’udienza preliminare di ieri, i legali del privato hanno ricordato che si tratta solo di un mero rinvio a giudizio e non di una condanna e hanno espresso fiducia nella serenità e nell’assenza di pregiudizio da parte degli organi giudicanti nel corso del dibattimento.

Siamo sereni – dichiara l’avvocato Giuseppe Belvedere, che difende due dei tre imputati –. Le accuse sono infondate. Nell’ambito dell’indagine non è stato eseguito alcun prelievo o campionamento all’uscita del depuratore che dimostri lo sversamento di reflui non depurati”.

Il reato più grave contestato agli imputati è il disastro ambientale. Accusa fermamente respinta da Ecologica 2008.

Va ricordato – afferma ancora Belvedere – che l’impianto tratta esclusivamente rifiuti non pericolosi. In udienza preliminare abbiamo depositato la consulenza tecnica del Consorzio per le Tecnologie biomediche avanzate del dipartimento di Chimica presso l’Università degli studi della Calabria. Lo studio attesta che ad appena un anno e qualche mese dal presunto verificarsi del disastro ambientale il torrente Pizzinno ed il fiume Noce presentano, in campioni prelevati prima e dopo lo scarico del depuratore un’assoluta conformità ai limiti tabellari previsti dalla legge. È di tutta evidenza, perciò – conclude il legale – che di certo tutto può ascriversi agli imputati, ma non il delitto di disastro ambientale”.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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