Dovrà essere riscritto e tenere conto dell’evoluzione della destinazione d’uso dell’area. Marzotto potrebbe ricorrere al Tar contro la decisione odierna.
La conferenza dei servizi tra pubblico e privato, svolta oggi nella sala consiliare di Praia a Mare, ha annullato il piano di caratterizzazione ambientale sull’area Marlane presentato dalla Marzotto.
La decisione è stata presa dal presidente Antonio Praticò, sindaco di Praia a Mare, al termine di una seduta durata circa 4 ore.
Lo studio ambientale presentato dal privato e approvato nel 2007 dal commissario delegato per l’emergenza ambientale nel territorio della Regione Calabria, dovrà essere riscritto tenendo conto della destinazione urbanistica del sito, mutata negli anni da industriale a misto industriale-residenziale-verde.
Dovrà inoltre estendere l’area di indagine rispetto ai campionamenti già effettuati in passato e informare l’ente di ogni passaggio del nuovo programma operativo.
Marzotto ha tre mesi di tempo per redigere il nuovo piano e sottoporlo agli uffici comunali prima che venga portato in conferenza, ma ha anche facoltà di opporsi alla decisione di annullamento presso il Tribunale amministrativo regionale della Calabria.
Questo, dunque, l’esito della riunione di oggi connotata ancora una volta dai contrasti tra le parti.
Contro la volontà espressa dal Comune di Praia a Mare e racchiusa nella decisione di oggi, la Marzotto, ha ribadito di ritenere tutt’ora valido ed efficace il piano di caratterizzazione del 2007.
Quanto alla destinazione d’uso dell’area – vero pomo della discordia – la posizione del privato è stata così esplicitata: “Fin da prima del 1990 Marzotto ha utilizzato il sito sempre con la stesa destinazione industriale mantenendola inalterata nel tempo”.
“Non è l’utilizzatore di un’area – ha ribadito il comune – che decide la sua classificazione, bensì lo strumento urbanistico”.
La questione è delicata poiché l’esito delle analisi ambientali dovrà essere confrontato con tabelle di valori soglia di contaminazione stabiliti per legge per dirimere il noto cruciale dell’intera contesa: ovvero se i terreni della Marlane siano inquinati o meno e, dunque, da bonificare.
L’unico altro ente pubblico rappresentato è stato l’Arpacal che ha fatto mettere a verbale di ritenere conforme alla legge il piano Marzotto del 2007 e suggerito però alcune integrazioni alle analisi da compiere per il prosieguo.
Un ultimo aspetto per dovere di cronaca. La seduta di oggi, convocata da Praticò in forma pubblica, ha registrato un dato inquietante: cittadini partecipanti zero!
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