Praia a Mare, ospedale: Via Crucis continua

DI RAFFAELE PAPA*


PRAIA A MARE – Era il 6 aprile dell’anno 2012 ed in quel venerdì santo di circa quattro anni fa la direzione sanitaria dell’epoca, in seguito alla chiusura del presidio ospedaliero di Praia avvenuta qualche giorno prima, decise anche la rimozione o copertura di tutti i cartelli che ne segnalavano la presenza.

Oggi dopo tante e tante parole spesso inutili, incontri, confronti e scontri, promesse e disimpegni la situazione non è cambiata, anzi è peggiorata e ancora si parla di altri tavoli ed altri rinvii mentre l’alto tirreno rimane condannato a morte, specialmente i territori in estrema periferia.

Diversi in questi anni hanno lasciato la vita sulla statale 18 alla disperata ricerca di aiuto non ricevuto e in considerazione di ciò ripropongo le mie riflessioni in quella data che, purtroppo, rimangono ancora oggi molto attuali.

“Venerdì Santo, su strade e piazze dei nostri territori che portano ad ogni Calvario vengono posti i segni indelebili che da duemila anni rinnovano la morte di Dio per mano d’uomo.

Le stazioni della Via Crucis attualizzano con evidenza non solo la crudeltà ma anche il limite dell’umana natura, il disconoscimento della giustizia, quella vera.

Sarà un caso che proprio oggi, Venerdì Santo, lungo le Strade vengono eliminati o nascosti i segni che indicavano la presenza dell’Ospedale di Praia a Mare.

Segni che si rimuovono e segni che si appongono, segni diversi ma entrambi importanti per ogni uomo, donna o bambino del nostro territorio, sono contemporaneamente i segni della vita.

Il Monte Golgota, luogo del sacrificio estremo, luogo che concentra cattiveria e miseria, meschinità e grettezza dell’animo umano, per noi è lì, in località Santo Stefano di Praia a Mare su quel promontorio dove alcuni illustri padri di questa terra vollero con forza la nascita dell’ormai fu Ospedale Civile, conquista appunto di civiltà e speranza.

Su quel Monte oggi, rimuovendo e nascondendo ogni indicazione ed insegna, si è consumata l’ennesima ingiustizia, ancora una volta.

La soppressione dell’Ospedale vorrà dire Via Crucis per tutti, auguriamoci di no, continueremo a lottare e sperare che quel Monte torni ad essere la vita ed il sollievo.

Non c’è Pasqua senza Golgota, vogliamo pensarla così nonostante la tristezza che ci avvolge, e nessuno potrà fermarci”.

Buona Pasqua a tutti, l’Alto Tirreno ne ha davvero bisogno.

* coordinatore Italia del Meridione provincia di Cosenza

Redazione

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