La Procura della Repubblica di Paola ordina ai vigili del fuoco ulteriori accertamenti in nuove aree dei terreni della Marlane di Praia a Mare.
PRAIA A MARE – A caccia di nuove prove nei terreni della Marlane.
A essere esaminate saranno questa volta altre aree che secondo le informazioni raccolte potrebbero quindi contenere altri veleni. C’è una piccola fiammella di speranza per le popolazioni di Praia a Mare e Tortora: quella di una nuova inchiesta che potrebbe dare risvolti attuali.
Altra buona notizia è che l’appello presentato dalla procura di Paola è stato accolto dalla procura di Catanzaro. Ma nessun filo conduttore con i sopralluoghi affidati dal procuratore del centro tirrenico, Bruno Giordano, al nucleo Ncrb dei vigili del fuoco di Cosenza. Questi sono sopralluoghi “nuovi” che proseguiranno a breve.
Il sostituto procuratore generale del capoluogo di regione Salvatore Curcio intanto ha chiesto alla corte d’appello una nuova consulenza invitando la stessa a nominare un chimico nel pool di periti. Quindi una nuova perizia (in quanto la vecchia non sarebbe esauriente) alla quale seguirà una nuova fase dibattimentale.
La perizia, presentata al tribunale di Paola lo scorso 4 luglio 2014, aveva fatto discutere in quanto, come spiega il comitato per le Bonifiche dei terreni, dei mari e dei fiumi della Calabria: “I tecnici avrebbero limitato il campo a pochi lavoratori deceduti per tumore e la parte civile aveva contestato fortemente le indicazioni fornite”.
Il processo di secondo grado sulla morte di tanti lavoratori dell’ex stabilimento tessile Marlane di Praia a Mare si arricchirà di elementi nuovi. La decisione della corte sarà comunque resa nota alla prossima udienza fissata per il 12 ottobre. Ricordiamo che secondo l’originaria accusa, nel corso dell’attività dello stabilimento si sarebbero ammalati tantissimi lavoratori, 107 dei quali secondo l’accusa sono poi deceduti. A carico dei vertici della fabbrica vennero avanzate le ipotesi di omicidio colposo plurimo, lesioni gravissime e disastro ambientale.
Infine, su quanto si sta cercando nei terreni ancora sotto sequestro c’è da dire che di certo il lavoro del nucleo dei vigili del fuoco sarà minuzioso. Per i comitati ambientalisti i veleni sono ancora disseminati in questa area.
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