Polizze e conto correnti ritornato in possesso dell’ex assessore comunale di Scalea Raffaele De Rosa, coinvolto nelle operazioni Plinius 1 e Plinius 2.
SCALEA – Beni e conti correnti ritornano nel pieno possesso dell’ex assessore comunale di Scalea, Raffaele De Rosa.
L’uomo difeso dall’avvocato Sabrina Maratea è imputato nel troncone di indagine denominato Plinius 2. A darne disposizione dopo la confisca del Gip è stato l’altro ieri il Tribunale delle libertà di Catanzaro che ha accolto quindi la richiesta dell’avvocato Maratea.
De Rosa che è stato indagato anche in Plinius 1, ma non rinviato a giudizio, si era rivolto al Tribunale di Catanzaro dopo i sequestri preventivi del luglio 2013 opponendosi quindi all’ordinanza del Gip del capoluogo di regione che aveva in primo luogo rigettato la richiesta di restituzione dei beni disposta con ordinanze dallo stesso Tribunale in due distinte date nel 2014. Nell’appello viene sostenuto che su De Rosa non sarebbe stato adottato, in Plinius 1, decreto di rinvio a giudizio ed erano inoltre decorsi i due anni previsti per le indagini preliminari. Inoltre, la documentazione prodotta comproverebbe la liceità della provenienza dei beni. Il collegio ritiene pertanto di poter aderire alle richieste difensive e disporre la restituzione di nove beni, per lo più conti correnti e polizze.
Per De Rosa coinvolto anche in Plinius 2 quale unico politico di Scalea, che ha scelto il rito abbreviato, il pm Vincenzo Luperto ha chiesto 7 anni di carcere.
Queste, lo ricordiamo, le altre richieste di condanna dall’applicato alla direzione distrettuale antimafia: Ferdinando Aliberti 7 anni, Ettore Arcuri 9 anni, Barbaro Raimondo 9 anni, Luca Carrozzini 8 anni, Franco Cipolla 6 anni, Giuseppe Crusco 14 anni, Antony Della Montagna 9 anni, Edone Esposito 13 anni, Gaetano Favaro 16 anni, Emilio Iacovo 15 anni, Gian Claudio Lombardo 12 anni, Guido Maccari 9 anni, Antonio Mandato 8 anni, Giuseppe Misiano 10 anni, Franco Scornaienchi 8 anni, Giuseppe Silvestri 7 anni, Rocco Spataro 15 anni, Alessandro Stummo 10 anni, Carmelo Valente 14 anni, Luigino Valente 12 anni. In tutto per i 21 imputati sono stati richiesti 218 anni di carcere.
Le prossime udienze a Catanzaro sono state fissate per giorno 11, 14, 28 ottobre nonché 7 e 11 novembre. Il processo si aprirà invece in rito ordinario al Tribunale di Paola il 3 ottobre per i restanti imputati.
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