La riforma del sistema sanitario regionale lucano basato su efficienza e qualità. Parola del governatore Pittella. Ecco cosa cambia per le strutture di Lagonegro, Lauria e Maratea.


POTENZA – La giunta della Regione Basilicata ha approvato in queste ore il disegno di legge per la riorganizzazione del sistema sanitario regionale.

L’atto, ora, procederà il suo iter passando prima all’esame delle commissioni consiliari e successivamente a quello del Consiglio della Regione Basilicata. Se non ci saranno intoppi, dal 1° gennaio 2017 sarà operativo il nuovo assetto.

Al termine della seduta di giunta di ieri, venerdì 29 luglio 2016, il presidente Marcello Pittella e altri attori della riorganizzazione sanitaria lucana hanno espresso parole di soddisfazione dalle quali proviamo a tratteggiare le principali mutazioni che essa recherà ai territori e ai suoi abitanti.

Nell’ambito del Lagonegrese, molta attenzione è posta alle sorti dell’ospedale di Lagonegro inteso, per il momento, unicamente come “San Giovanni” poiché la realizzazione del nuovo ospedale unico per acuti, in progettazione da anni, è impantanata in vicende burocratiche e giuridiche.

Come anticipato nei giorni scorsi, l’ospedale di Lagonegro, al pari delle strutture sanitarie di Melfi e Villa d’Agri, sarà incorporato nell’Azienda ospedaliera regionale (Aor) San Carlo di Potenza, Dipartimento di emergenza e accettazione (Dea) di secondo livello.

Nella volontà del legislatore questa disposizione particolare dovrebbe rispondere all’esigenza di separare le strutture per acuti dalla lungodegenza. I quattro plessi ospedalieri risulteranno dunque come l’articolazione di un’unica struttura ospedaliera che gestisce ed eroga i ricoveri per acuti in base alla complessità dei casi.

Gli ex ospedali di Maratea e Lauria, oggi strutture distrettuali, al pari di Venosa e Chiaromonte, rimangono nella gestione diretta dell’Azienda sanitaria locale di Potenza (Asp) che, con la riorganizzazione, assume anche la titolarità del plesso di Pescopagano. In queste strutture avverrà la presa in carico dei pazienti cronici o che versano in condizioni di fragilità.

L’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) Centro di riferimento oncologico della Basilicata (Crob) di Rionero in Vulture manterrà la sua piena autonomia e supervisionerà la costituenda rete oncologica.

Nel territorio dell’Asl di Matera, invece, l’ospedale Madonna delle Grazie, Dea di primo livello, comprenderà il presidio ospedaliero di base di Policoro.

L’altro grande ambito di intervento della riorganizzazione del sistema sanitario della Basilicata è relativo al 118. Il legislatore parla di “potenziamento” attraverso l’acquisto di 15 nuove ambulanze, la predisposizione di una cabina di regia regionale, gestita dall’Asp, il riordino del sistema delle comunicazioni e una fase sperimentale di volo notturno dell’elisoccorso, che dovrà toccare ogni comune della Basilicata dove ci sia un campo sportivo.

Il percorso di riforma sarà monitorato dall’istituzione dell’Osservatorio regionale sui servizi della persona composto da esperti con riconosciute esperienze in campo sanitario.

“La riforma – ha detto Marcello Pittella – nasce dall’esigenza di adeguare il sistema sanitario regionale ai vincoli stringenti delle norme nazionali in tema di orari di lavoro e di tetti di spesa per le assunzioni, ai quali si aggiungono i parametri di sicurezza e di efficienza per gli ospedali previsti dal decreto del Ministero della Salute numero 70 del 2015, che determina i volumi di attività, i bacini di utenza e i posti letto ospedalieri ridotti in Basilicata da 2173 a 2051.

Si prosegue nel solco dell’organizzazione della sanità definita negli ultimi dieci anni, caratterizzata dall’istituzione del servizio di emergenza-urgenza e dalla divisione tra rete ospedaliera e servizi distrettuali sul territorio. Qualità dei servizi, appropriatezza, efficacia delle cure, razionalizzazione delle risorse in un’ottica non ragionieristica ma di tutela della salute del cittadino, sono i cardini della riorganizzazione del sistema sanitario lucano”.

“Il processo di riordino – ha detto Flavia Franconi, assessore regionale alle Politiche della persona – costituisce una tappa importante per il sistema ospedaliero lucano. La medicina deve andare sul territorio e incontro ai bisogni di salute dei cittadini. Agli ospedali per acuti bisogna far ricorso solo in situazioni molto gravi. Stiamo procedendo a innovare il patrimonio tecnologico degli ospedali con nuove tecnologie. Con un progetto di telemedicina cercheremo, inoltre, di portare la medicina a casa dei pazienti”.

La Giunta della Regione Basilicata
Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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