Porto di Diamante, Migliore: “No commissione”

Per una Diamante Migliore dice no alla proposta del sindaco Sollazzo di una commissione consiliare per il Porto che non decolla. Amoroso: “Sollazzo vada a casa”.

DIAMANTE – Il gruppo consiliare Diamante e Cirella per una Diamante migliore dice “no” alla proposta del sindaco Gaetano Sollazzo di istituite una commissione d’inchiesta consiliare sul porto allo scopo di monitorare l’ennesimo stop nei lavori.

Uno strumento, quello della commissione, ritenuto anacronistico da parte del gruppo e che, soprattutto, costituirebbe un paradosso.

“La cosa più assurda e poco rispettosa – fa sapere in un comunicato stampa il consigliere Francesca Amoroso – è che nel momento in cui la popolazione vuole sapere e partecipare si pensa di risolvere il problema chiudendo alla partecipazione dei cittadini con la costituzione di un organismo che, da vigente regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, è composto da 5 membri chiusi in una stanza, non certo da 5mila cittadini che hanno diritto di sapere.

Inoltre – prosegue – l’articolo 56 dello stesso regolamento prevede che tali commissioni d’inchiesta o conoscitive devono concludere il proprio lavoro entro 30 giorni dall’insediamento. Vogliono tenervi fuori dalla stanza, vogliono tenervi fuori dalla porta cari cittadini di Diamante e farvi credere che risolveranno in 30 giorni quello che non hanno risolto in trent’anni. Vadano a casa”!

Strumenti per la soluzione dell’impasse che – secondo l’opposizione non funzionano “come fu per il famoso comitato Porto – scrivono – al quale noi non aderimmo e del quale, dopo roboanti proclami, abbiamo perso ogni traccia”.

I consiglieri di opposizione, dunque, non si ritengono soddisfatti da quanto esternato soltanto ieri dal primo cittadino in una conferenza stampa in municipio. In quella sede l’amministrazione comunale ha anticipato l’intenzione di convocare un incontro pubblico sul tema al quale saranno chiamati a presenziare il presidente della Regione Calabria, Mario Gerardo Oliverio, e l’Ati – Icad, ovvero il privato che dovrebbe realizzare il porto.

“Tutti soggetti che – scrive Per una Diamante migliore – adesso hanno il dovere di venire a Diamante in veste ufficiale per un tavolo tecnico, operativo e pubblico che unisca la comunità non le parrocchie della politica sotto un’unica bandiera, quella della realizzazione dell’opera. Lo chiediamo da anni e da parte del sindaco abbiamo sempre ricevuto un netto rifiuto in tal senso”.

Nel comunicato di Francesca Amoroso anche soluzioni per gestire la vicenda.

“Per l’ennesima volta – si legge nel comunicato – il 9 Settembre 2016 abbiamo richiesto la convocazione di un consiglio comunale urgente chiedendo l’inserimento all’ordine del giorno dei lavori di un atto di indirizzo politico che preveda l’approvazione, da parte del consiglio stesso, di una pubblica ed ufficiale richiesta di convocazione del famoso tavolo tecnico istituito nell’ambito dell’apposita convenzione(Deliberazione di Giunta comunale 5 del 29 gennaio 2009) regolante i rapporti tra la Regione Calabria, quale ente attuatore e l’amministrazione comunale.

La richiesta da indirizzare ai competenti e preposti organismi regionali, come sosteniamo da anni, deve prevedere che il suddetto tavolo tecnico non si tenga più a Catanzaro, ma si tenga finalmente a Diamante e al cospetto dei cittadini che detengono il pieno diritto di essere informati, a casa loro e non altrove, sui tempi e sulle condizioni di ripresa e di conclusione dei lavori.

Noi – conclude Amoroso – ci battiamo per la risoluzione del problema e soprattutto noi vogliamo la realizzazione di questo porto per cui cerchiamo di utilizzare costruttivamente fino in fondo tutti gli strumenti istituzionali a disposizione ma se, alla luce delle nostre buone intenzioni, dovessimo ricevere l’ennesimo rifiuto da parte del consiglio comunale, della regione o del privato percorreremo la nostra strada cercando l’unico alleato che non ci ha mai tradito, il popolo di Diamante”.