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San Lucido, danno erariale: due assolti

La Corte dei Conti ha assolto il responsabile Utc e un dipendente del Comune di San Lucido per presunto danno erariale per debiti fuori bilancio.


SAN LUCIDO – Due assoluzioni per un’ipotesi di danno erariale prospettata dalla Corte dei Conti.

A giudizio erano finiti l’ex responsabile dell’Utc di San Lucido, Santo Garofalo (difeso dall’avvocato Barbara Iaccino) e il dipendente dell’ente, Fulvio Cassano.

Secondo l’assunto accusatorio il Comune di San Lucido aveva riconosciuto debiti fuori bilancio per l’ammontare di 158mila e 760,74 euro, tra questi il debito di 38mila 292,80 euro per fatture emesse dalla cooperativa sociale Il Girasole, non onorate in conseguenza della perdita del contributo di 70mila 704 euro assegnato per la raccolta porta a porta dei rifiuti. Dagli atti emerge che la Regione Calabria aveva in effetti dato questo contributo e concesso un anticipazione di 21mila 211,20 euro.

Secondo l’ipotesi dell’accusa i convenuti avrebbero quindi cagionato un danno erariale di 49mila 493,36 euro, pari alla quota di contributo non incamerato dall’ente per mancata rendicontazione delle spese sostenute dalla cooperativa sociale.

Anche se per la corte sono emerse gravi irregolarità e carenze nella gestione del progetto (e della relativa spesa) di raccolta differenziata, emergendo condotte omissive contrarie ai principi di buona amministrazione e di buon andamento dell’agire pubblico, sul piano delle responsabilità individuali, il collegio non ritiene che possa ravvisarsi nelle condotte dei convenuti l’elemento soggettivo della colpa grave.

Vale a dire indispensabili per addebitare ad essi il danno patito dall’ente ravvisato dall’accusa nella perdita del finanziamento regionale. La Corte dei Conti quindi spiega come l’assenza imprevista di Garofalo ha contribuito ad aggravare tale situazione di ritardo dal momento che la gestione del rapporto con la cooperativa sociale non è stata curata dai successori.

È emersa, altresì, l’assenza di qualsiasi interlocuzione tra il servizio III bis e il servizio finanziario dell’ente soprattutto da parte di Cassano, per accertare l’appostazione in bilancio del finanziamento concesso. A tutto ciò vanno aggiunte omissioni e inerzie da parte dei responsabili dell’ente, da sempre edotti dei ritardi nella rendicontazione dello stato di avanzamento del progetto, nella piena consapevolezza della eventuale perdita del contributo. Mancando nonostante tutto la colpa grave è pertanto giunta l’assoluzione.

Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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