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Scalea, scoperta piantagione di marijuana da mezzo milione di euro

230 piante di marijuana in un terreno demaniale a due passi dal fiume Lao. I carabinieri di Scalea arrestano il “giardiniere”. Ma per chi lavorava?


SCALEA – Sorpreso dai carabinieri in una piantagione illegale di marijuana: un 23enne prova a darsi alla fuga gettandosi nel fiume Lao, ma viene arrestato.

È successo ieri a Scalea in un terreno demaniale confinante con il corso d’acqua, nei pressi dell’aviosuperficie. Il ragazzo ha provato a sottrarsi all’arresto nuotando nelle acque del fiume ma è stato circondato dai carabinieri, catturato e tradotto presso il proprio domicilio in stato di arresto a disposizione della Procura della Repubblica di Paola.

Il giovane sarebbe semplicemente l’addetto alla manutenzione dell’illecita piantagione e ora i carabinieri indagano per risalire ai soggetti che avrebbero beneficiato dei proventi derivanti dallo spaccio della marijuana.

I militari erano appostati nella vegetazione in attesa di beccare qualcuno. Probabilmente l’osservazione del fondo andava avanti da tempo. Il ragazzo è stato sorpreso mentre con un seghetto aveva dato il via alla raccolta. Eppure i carabinieri avrebbero elementi sufficienti a ritenere il 23enne un semplice “giardiniere”. Manovalanza, insomma.

Ma per chi lavorava il giovane cetrarese? É questa la domanda alla quale gli investigatori dovranno trovare risposta. Elementi utili potrebbero scaturire dall’interrogatorio dell’arrestato ma, al momento, è ancora da fissare la convalida dell’arresto e il relativo colloquio con il magistrato.

Intanto, la compagnia di Scalea comandata da Alberto Pinto, mette a segno un nuovo risultato contro la malavita locale. I carabinieri della stazione e del nucleo operativo e radiomobile di Scalea, con l’operazione di ieri, hanno infatti sottratto alle locali consorterie un consistente quantitativo di marijuana.

Nell’appezzamento a due passi dal Lao, in un tendone improvvisato, sono stati rinvenuti ben 40 chilogrammi di “erba” già essiccata e pronta ad essere distribuita. Ma soprattutto, sul terreno demaniale servito da impianto di irrigazione, erano a dimora ben 230 piante dell’altezza media di due metri e mezzo.

Il raccolto, secondo una stima approssimativa fornita dalle forze dell’ordine, se immesso nelle piazze di spaccio dell’Alto Tirreno cosentino, avrebbe fruttato mezzo milione di euro circa. Le piante sono state estirpate. La maggior parte di esse sono state distrutte mentre un’altra parte è stata repertata dai carabinieri.

Pierina Ferraguto

Giornalista pubblicista dal 2013. Laureata in Filosofia e scienze della comunicazione e della conoscenza all'Università della Calabria. Dal 2006 al 2008 lavora come stagista nella redazione di Legnano de Il Giorno. In Calabria lavora con testate regionali di carta stampata e televisive.

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