Paola, arresti nel clan Serpa: spunta un testimone

Importanti dichiarazioni rese da un uomo sugli spari in via Nazionale. Testimonianza chiave per gli inquirenti.

PAOLA – È grazie alle dichiarazioni di un uomo, che ha riferito nei minimi dettagli l’accaduto, che i carabinieri sono giunti a emettere due fermi per tentato omicidio e detenzione di armi da fuoco.

Matteo Serpa, fratello dello storico boss Mario, e Salvatore Serpa sono stati arrestati e tradotti in carcere l’altro ieri notte. Il procuratore capo Bruno Giordano in merito riferisce come “ci siamo avvalsi di una testimonianza oltre che dei filmati estrapolati dalle telecamere che hanno fatto luce su determinati movimenti nella zona. Sono state utili alla ricostruzione, come è già accaduto nel caso dell’omicidio Giordanelli”.

L’udienza di convalida degli arresti si è tenuta in carcere dinanzi al Gip D’Elia. I due sono difesi dagli avvocati Giuseppe Bruno, Armando Sabato e Gino Perrotta.

Salvatore Serpa e Matteo Serpa, rispettivamente nipote e zio, anche se hanno respinto le accuse negando il loro coinvolgimento, rimangono per adesso in carcere.

L’operazione dei carabinieri è scattata nel corso della nottata di ieri grazie appunto alle verbalizzazioni di un testimone oculare che si trovava per caso vicino un distributore di carburante che ha deciso di raccontare tutto agli investigatori.

I militari della compagnia carabinieri di Paola ricordiamo che hanno eseguito i fermi su precisa disposizione dalla Procura della Repubblica di Paola.

Le indagini, condotte dai militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Paola, sono state coordinate dal pubblico ministero titolare dell’indagine, Anna Chiara Fasano, che ha firmato il provvedimento a carico di Salvatore Serpa, 29enne di Paola, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza e Matteo Serpa, 44enne di Paola, pregiudicato.