Gli inquirenti avviano un nuovo giro di interrogatori. Sul caso del tredicenne morto in un campetto da gioco a Sangineto si teme un depistaggio.
SANGINETO – Gli investigatori impegnati sul caso della morte di Gabriele Bono temono depistaggi nella tragica vicenda.
Per questo motivo, a breve, partirà un nuovo giro di interrogatori dopo le sommarie informazioni testimoniali raccolte nei giorni successivi a quel tragico 21 ottobre quando il piccolo ospite della comunità Lo Scoiattolo ha perso la vita a seguito delle gravi ferite riportate a causa del crollo di una porta da calcio.
Al momento risulterebbero indagate, per atto dovuto, tre persone, tutte legate alla struttura socio – educativa dell’Aias Cetraro.
Ma nelle ultime ore, pare che il quadro investigativo si sia complicato e si teme che qualcuno possa aver in qualche modo cambiato la realtà dei fatti. Ipotesi, per il momento che potrebbero condurre a conferme o smentite al termine della nuova serie di interrogatori.
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