Acquappesa, il sindaco Maritato rinviato a giudizio

L’accusa è di abuso d’ufficio. Il sindaco Giorgio Maritato, l’assessore Spanò e il funzionario comunale Sciammarella a processo per l’asportazione di inerti da un fiume.

ACQUAPPESA – Rinviato a giudizio per abuso d’ufficio il sindaco di Acquappesa, Giorgio Maritato.

Assieme al primo cittadino a processo anche l’assessore Giuseppe Spanò e il responsabile pro tempore dell’ufficio tecnico comunale, Emilio Sciammarella. I tre sono difesi dagli avvocati Antonietta Vattimo, Pietro Sommella, Giuseppe Porzio. Prima udienza 10 maggio 2017.

Al centro dell’attenzione della procura l’asportazione di inerti dall’alveo di un fiume che è espressamente vietata dall’articolo 97 (Reggio decreto del 25 luglio 1904 n.523), a meno che di una preventiva autorizzazione in quanto i luoghi suddetti sono sottoposti a vincolo paesaggistico ambientale.

Maritato, Spanò e Sciammarella in concorso tra loro avrebbero secondo le accuse “consentito in violazione delle leggi ed in assenza di qualsivoglia provvedimento dell’ente locale e delle prescritte autorizzazioni, ai mezzi meccanici della ditta Pepere Ennio autotrasporti di effettuare lavori nell’alveo del torrente Acque fetide e vallone Santo Iorio ubicato tra le località Sciabiche e Bergamotto in Acquappesa, la movimentazione o asportazione di inerti quantificato in metri cubi 4mila 510 parte dei quali depositati presso un terreno di proprietà del Pepere (in agro di Cetraro) procurando in tal modo, intenzionalmente un ingiusto e rilevante vantaggio patrimoniale allo stesso”.

E inoltre “alterazione permanente dello stato dei luoghi sottoposti a speciale protezione. Un vantaggio consistito nell’acquisizione gratuita di inerti fluviali utilizzabili per l’edilizia, per riempimenti ed altri lavori”.