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Perrotta, processo annullato: le carte tornano in procura

Smaltimento illecito di rifiuti speciali a Paola: le carte del processo per l’ex sindaco Roberto Perrotta tornano in procura: il PM dovrà riformulare la richiesta di rinvio a giudizio.


PAOLA – Il procedimento denominato Roberto Perrotta + 14 fa un passo indietro.

E non di poco conto. È giunto ieri nell’aula Beccaria del tribunale di Paola, dopo quasi due anni di attesa. Passando da un giudice all’altro è approdato dinanzi al presidente della sezione penale Alfredo Cosenza. Adesso, addirittura, il fascicolo dovrà tornare in procura dove il pubblico ministero riformulerà le accuse per chiedere poi il rinvio a giudizio.

Passerà altro tempo. E non ci saranno “impedimenti” per Perrotta di candidarsi a sindaco.
Ma andiamo al caso. L’istituto della citazione diretta a giudizio in effetti per determinati reati, rubricati nell’accusa, non era previsto. Ma necessariamente come è stato sostenuto in aula deve passare da un preliminare, quindi dal Gip.

Il procedimento a carico dell’ex sindaco di Paola, Roberto Perrotta e di altre 14 persone è relativo allo smaltimento di rifiuti speciali provenienti dall’ex mattatoio comunale e di altri rifiuti del depuratore del comune di Paola. L’eccezione preliminare sollevata dall’avvocato Francesco Scrivano nel corso del dibattimento è stata accolta dal giudice Alfredo Cosenza.

L’ultimo giudice (D’Arco) aveva rinviato al presidente di sezione sostenendo che uno dei reati contestati non fosse di competenza di quella sede giudicante (in considerazione del limite di pena) e che quindi era necessaria un’udienza preliminare. Quindi la decisione di ieri.

Ecco le accuse formulate: “In concorso tra loro abbandonavano rifiuti speciali, segnatamente materiali inerti da demolizione con residui ferrosi, resti di lavorazione stradale in ambito dei lavori di demolizione del vecchio mattatoio, dei lavori di eliminazione dell’incrocio a raso semaforizzato in corrispondeva del bivio della statale 18 per il Santuario di San Francesco, nonché residui dei lavori di potenziamento del depuratore e collegamento fognario del lungomare allo stesso impianto. Veniva occupato un sito dall’estensione di metri cubi 512 sul lungomare (area demaniale). E veniva smaltito un quantitativo pari a metri cubi 368 di rifiuti speciali senza aver preventivamente chiesto ed ottenuto la prescritta autorizzazione rilasciata dall’autorità amministrativa competente in una regione per la quale è stato dichiarato lo stato di emergenza del settore dello smaltimento dei rifiuti”.

L’area occupata, abusivamente, era sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale.

Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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